Corte europea condanna Francia e Grecia perché maltrattano i profughi

Vox
Condividi!

Il fatto che Macron sia un micron, non significa che, in questo caso, lui e la Francia abbiano ragione. I sedicenti minori di presunti 17 anni sono una minaccia quanto quelli di 18.

E la Corte non Ue CEDU va sciolta.

Vox

Migranti, la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Francia per aver lasciato un bambino afghano di 11 anni nella bidonville di Calais. La Francia è accusata di non aver protetto il minore non accompagnato, che è rimasto nella bidonville per almeno sei mesi e ha subito un “trattamento degradante”.
Secondo la sentenza della Corte di Strasburgo, le autorità francesi non hanno fatto il necessario per farsi carico del “minore straniero non accompagnato”.

La stessa corte ha condannato anche la Grecia:

La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Grecia, detenendo dei minori migranti non accompagnati nelle stazioni di polizia di frontiera li ha sottoposti a trattamento degradante. I minori arrivati poco prima della firma dell’accordo Ue-Turchia, provenienti da Siria, Iraq e Marocco, avevano all’epoca tra i 14 e i 17 anni. Hanno passato tra i 21 e i 33 giorni nelle stazioni di frontiera prima di essere trasferiti in un centro di accoglienza con una zona destinata ai minori. Nella sentenza la Corte di Strasburgo ha ribadito che le stazioni di polizia “non sono dei luoghi in cui si possono detenere le persone per più giorni” e che certe loro caratteristiche, come il fatto di non poter uscire all’aria aperta, la mancanza di determinati servizi, è un’aggravante nel caso si tratti della detenzione di minori. I giudici inoltre sottolineano che già nel 2017 il comitato anti tortura del Consiglio d’Europa ha definito “inaccettabile” il fatto che dei minori siano tenuti nelle stazioni di polizia, per diversi giorni o anche settimane, senza alcuna assistenza sociale e psicologica.