I loro genitori li caricano sui barconi per venire a razziare l’Italia.
Dieci giorni fa avevano derubato una studentessa palermitana di 21 anni ad Agrigento. Adesso tre tunisini – tutti minorenni – sono stati identificati e denunciati alla Procura. Il furto era stato messo a segno domenica 7 agosto in un locale della movida di piazzetta San Calogero.
Minori tunisini arrivati col barcone stuprano e spacciano: “Comandiamo noi”
La palermitana era in compagnia di amici e stava trascorrendo una piacevole serata. Aveva appoggiato – senza preoccuparsi, né temere nulla – la borsetta sulla sedia che aveva accanto. All’improvviso però un immigrato che, verosimilmente aveva già adocchiato quella borsa, è entrato in azione e, con una mossa fulminea, ha arraffato la borsetta ed è scappato salendo le scale che portano in via San Vito.
Emergenza baby-profughi: trenta armati di spranghe devastano il quartiere, stuprano e rapinano
Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile che hanno prima perlustrato l’intera zona, via San Vito compresa, e poi hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza. I carabinieri sono quindi riusciti a dare un nome e cognome agli autori del furto. A finire nei guai sono stati tre tunisini diciassettenni, ospiti di una comunità d’accoglienza del centro. Tutti sono stati appunto deferiti, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Palermo. I militari dell’Arma sono riusciti a recuperare anche parte della refurtiva che è stata, naturalmente, subito riconsegnata alla vittima.
Il programma del Pd in caso di vittoria alle urne il 25 settembre è l’approvazione immediata dello ius soli. Una dichiarazione di guerra al nostro futuro.
Eppure, quanto accaduto nel Capodanno di Milano e Peschiera del Garda dimostra che le seconde generazioni di immigrati sono la più grande minaccia al nostro futuro.
Più dei loro padri. Perché ci odiano. Odiano la nostra residua ricchezza prodotta dai nostri padri. Odiano il nostro stile di vita perché lo invidiano. E perché secondo le leggi attuali, anche senza ius soli, diventeranno italiani.
Le notizie di violenze dei loro figli ai danni dei vostri si moltiplicano in tutta Italia. Quando sentite parlare di baby-gang, tranne rari casi, è di loro che stanno parlando:
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Sono quei per distruggere la nostra società dall’interno:
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E li paghiamo per vivere tra noi:
Lo ‘ius carceris’.
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L’emergenza criminalità giovanile degli stranieri non è solo cronaca. Ci sono i dati:
I minori stranieri sono stati condannati 6,7 volte in più dei minori italiani per i reati che riguardano i delitti contro la persona, addirittura 16 volte in più per violenza sessuale e 12,5 volte in più per violenza privata. I tribunali hanno emesso 12,1 volte più condanne nei confronti dei minori stranieri per il reato di furto semplice e aggravato tentato e 21,5 volte più condanne per il reato di falsità personale.
Come abbiamo detto più volte, non possono essere espulsi ‘grazie’ alla legge Zampa del Pd che impone il loro mantenimento fino alla maggiore età.
Sono questi figli di immigrati nati o cresciuti in Italia che Letta vuole rendere ‘italiani’. Le seconde generazioni sono la vera minaccia al futuro.
Per quanto ancora i partiti cosiddetti ‘sovranisti’ non si renderanno conto che la madre di tutte le battaglie è l’abrogazione dei famigerati ‘ricongiungimenti familiari’? Ci stanno riempiendo di criminali e scrocconi che poi, tra qualche anno, diventeranno ‘italiani’.
Sono i futuri persecutori dei vostri figli.
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C’è una vera e propria emergenza immigrati di seconda generazione in Italia. Sono tra noi e vogliono ucciderci. L’odio, quello che secondo i media di distrazione di massa gli italiani riversano contro di loro sui social, è invece per loro una cosa reale da riversare contro di noi a coltellate. Alla schiena.
Il caso di Marta:
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Altre baby gang di figli di immigrati che andavano a caccia di italiani:
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Torino e Milano, lo scorso ottobre, le hanno devastate loro:
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E prima di Malik era stata la volta di Said:
Che aveva sgozzato il ragazzo italiano perché era felice e sorrideva. Quella felicità che lui, figlio di una coppia mista come Malik, non poteva ‘sentire’ perché uomo senza identità. Per questo odiava il ragazzo che rideva. Per questo, molti tra loro, nella loro incerta identità, ci odiano.
Gli 007 ci avevano avvisato:
Il più grande intellettuale italiano ci aveva avvisato. Parliamo di Meluzzi. L’unico uomo di cultura italiano a non avere il timore di dire che cosa sta accadendo.
“La vicenda di Said Mechaouat, apparentemente acclimatato in Italia, che ha tagliato la gola a Stefano Leo in quanto bianco e felice, ci rivela un aspetto di ritualità ai confini con il satanismo e il pensiero magico che sono tipici di alcuni segmenti del mondo islamico. È un sistema di pensiero che da’ sfogo non solo all’aggressività derivante dalla apparente frustrazione sociale presente in questi soggetti ma crea una vera e propria strutturazione psicopatologica di tipo paranoide che, per esempio, abbiamo visto funzionare bene nell’Isis, ancorché pilotato da centrali spionistiche occidentali che hanno utilizzato attraverso i fanatici come i foreign fighters provenienti dalla Cecenia, dalla Bosnia e dal Kosovo, frustrazioni secolari.
In definitiva, anche tutto ciò che una ritualità aggressiva di origine satanica può arrecare con sé.
“Trattasi di un pericolo imminente che alle nostre latitudini vedremo a breve, appena tutti coloro, anche delle seconde e delle terze generazioni, esprimeranno tutto l’odio che nutrono per la nostra civiltà, cultura, tolleranza, i nostri diritti civili. È paradossale che una certa cultura radical chic italiana esalti burqa e manifestazioni dell’estremismo islamico oppure che gli omosessuali difendano l’Islam senza rendersi conto che laddove l’Islam governa i gay vengono defenestrati dall’ottavo piano, come si è visto in molti video iracheni e siriani. Non ci si può mascherare dietro una psichiatria spicciola o catalogare questi eventi isolati in una civilissima categoria giurisprudenziale.
E le seconde e terze generazioni sono quelle delle banlieu parigine. Quelle del Bataclan. Sono loro, nutrendo odio per chi conosce se stesso, rispetto a chi è uno sradicato, a volerci uccidere.
Meluzzi: “Quando sgozzano un italiano non è mai razzismo” – VIDEO
Intanto condannano per strage Traini che non ha ammazzato nessuno. Per lui odio razziale. Per loro mai.
Le seconde generazioni sono il vero pericolo. I loro genitori, in gran parte, almeno fino agli ultimi anni, venivano per lavorare, e ringraziavano per il lavoro. Questi sono cresciuti con promesse che non possono essere mantenute: e diventano violenti. E se vedono un italiano felice, lo vogliono morto.
Si replica, in Italia, quanto avvenuto nelle banlieus francesi: è lo sradicamento e l’essere totalmente avulsi dalla società autoctona a renderli violenti. Non sono italiani, e non possono essere africani. Dare loro la cittadinanza, come vedete, non serve a nulla.
Solo a rendere impossibile la loro espulsione.