L’Italia, con la sua ricca storia e cultura, ha già concesso la cittadinanza a 1,6 milioni di immigrati: una perdita di identità nazionale. Pd e Forza Italia vogliono compiere l’opera dandola ad altri due milioni con l’approvazione dello ius scholae. Eppure, anche quelli che l’hanno già sono nostri nemici. Perché italiani si nasce, non si diventa.
Secondo il poliziotto, la maggior parte dei membri delle Baby Gang sono di origine nordafricana e non si sentono italiani, nonostante siano stati accolti nel paese. E sostiene che coloro che non hanno la cittadinanza italiana dovrebbero essere immediatamente rimpatriati: con la legge del Pd non sarebbe possibile, diverrebbero tutti italiani sulla carta.
Un membro delle forze dell’ordine, che ha richiesto l’anonimato, ha condiviso la sua esperienza e le sue osservazioni sul fenomeno delle Baby Gang, che sembra essere esploso in Riviera lo scorso anno.
«In tutti gli episodi per cui sono intervenuto, i soggetti erano sempre di origine nordafricana, nel 95% dei casi. E’ sicuramente un fenomeno dove la componente etnica gioca un ruolo fondamentale».
Secondo l’intervistato, questi giovani non si sentono italiani. «No, anzi. Nonostante siano stati accolti nel nostro paese, quindi gli è stato dato tutto, comprese le possibilità di crescere, c’è come un rifiuto, una non appartenenza».
«Completamente spavaldi. Non hanno un minimo di rispetto delle forze dell’ordine a differenza di qualche ragazzo italiano che ancora ce l’ha».
«I ragazzi che non sono di terza generazione sono più rispettosi, quando gli viene dato l’ALT hanno timore, a differenza di questi ragazzi di terza generazione che ripeto essere di origine nordafricana (la cui etnia è quella più problematica) ma anche albanese o rumeno, non hanno paura di nulla».
«Il 90% che fermiamo ha la cittadinanza italiana! Si comportano addirittura peggio di quelli che sono appena arrivati! Poi ti fai la solita domanda, ossia quando ti fermo e hai una pagina piena di reati già compiuti, che ci fai in giro?».
«L’unica vera paura che possono avere è quella di essere trasferiti nel loro paese di origine dalla famiglia di provenienza. Il vero problema è che qui in Italia tutto è permesso e loro lo sanno. Questa sarebbe la soluzione ideale. Capita addirittura che siano gli stessi genitori di questi ragazzi a temerli! Quando succedono queste cose – e noi dobbiamo cercare i loro genitori – è proprio il genitore ad avere paura del figlio. A volte succede che il figlio ha preso il sopravvento, a differenza dei genitori che ai tempi vennero qui per lavorare! Sembra che questi ragazzi vogliano rivendicare la propria appartenenza col paese di origine, sentendosi più forti e superiori rispetto agli italiani e nonostante il genitore, che spesso è anche una brava persona (quando lo trovi), è successo che il genitore veniva insultato e sbeffeggiato di fronte alle forze dell’ordine da parte di questi minorenni. E’ una cosa assurda».
«Coloro che non hanno la cittadinanza italiana, come dicevo prima, dovrebbero essere immediatamente rimpatriati, perché è la loro vera paura. Per gli altri, che in gran parte sono minori, gli istituti di pena per i minori dovrebbero essere una certezza di detenzione e sconto della pena, perché la rapina, ad esempio, è un grave reato penale! Appena compi quattordici anni sei imputabile e quindi ti aspetta via del Pratello a Bologna [carcere minorile n.d.a.]».
A Bologna, ad esempio, si è registrato un aumento delle violenze sessuali. Secondo i dati del 2023, il numero di violenze sessuali è passato da 120 nel 2022 a 143 nel 2023¹. Questi dati posizionano Bologna al secondo posto per il numero di denunce legate alle violenze sessuali². È importante notare che l’aumento delle denunce è dovuto principalmente a immigrati e, in particolare, ai minori non accompagnati trasferiti a Bologna da Lampedusa.
# **Cronache di violenza: Aggressioni sessuali a Bologna negli ultimi mesi**
## **Gennaio: Violentata da un 21enne tunisino in un casolare abbandonato e stupro da parte di un rifugiato africano**
Nei mesi di gennaio e febbraio, due gravi episodi di violenza sessuale hanno scosso la comunità di Bologna. Una giovane ventenne è stata aggredita e violentata da un 21enne tunisino in un casolare abbandonato.
Inoltre, c’è il caso dello stupro da parte di un rifugiato africano poi liberato dai giudici per ben due volte:
A stupratore africano di Bologna versiamo ancora paghetta da profugo
Questi episodi hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle donne nella città. Sono solo gli ultimi due casi più clamorosi.
## **Dicembre: Stupro di una bambina con ritardo mentale da parte di un 50enne rifugiato**
Nel mese di dicembre, un tragico evento ha avuto luogo in un centro di accoglienza nella provincia di Bologna. Un 50enne rifugiato ha stuprato una bambina connazionale con un ritardo mentale. Le autorità stanno indagando sull’accaduto e cercando di garantire giustizia per la giovane vittima.
## **Novembre: Aggressione sessuale da parte di due centroafricani**
In novembre, una donna è stata brutalmente aggredita da due uomini centroafricani. L’atto di violenza ha lasciato la vittima traumatizzata e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza pubblica.
## **Novembre: Studentessa minorenne palpeggiata da due 15enni immigrati clandestini su un bus**
Nel mese di novembre, una studentessa minorenne è stata oggetto di molestie sessuali su un autobus. Due giovani immigrati clandestini, entrambi quindicenni, hanno palpeggiato la ragazza, causandole grande disagio e paura.
## **Ottobre: Tentativo di violenza da parte di due 15enni migranti tunisini**
In ottobre, due giovani migranti tunisini, ospiti di un centro di accoglienza, hanno tentato di violentare una donna. Fortunatamente, l’intervento tempestivo di un’altra ragazza ha impedito il tragico epilogo.
## **Ottobre: 21enne marocchino fermato mentre cercava di violentare una ragazzina**
Sempre nel mese di ottobre, un 21enne marocchino ha cercato di violentare una ragazzina in provincia di Bologna. Tuttavia, grazie all’intervento coraggioso dei passanti, l’aggressore è stato fermato prima che potesse compiere il suo intento.
## **Settembre: Molestie sessuali da parte di un moldavo clandestino**
A settembre, un moldavo clandestino ha molestato sessualmente una tredicenne. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei minori e ha messo in luce la necessità di affrontare il problema della violenza sessuale.
Nonostante questo. E nonostante molti di questi stupri siano stati commessi da richiedenti asilo trasferiti da Lampedusa, sia minori che adulti, lei non si ferma:
Boom di sbarchi a Lampedusa: aerei li trasferiscono a Bologna dove stuprano
Loro stuprano. Ma chi li porta nelle città prepara le condizioni perché possano farlo. Tanto sanno che in Italia possono stuprare senza conseguenze.
**Nota**: Questo articolo è basato su un’intervista anonima apparsa sul PN.