Calabria, il governatore di Forza Italia importa 500 medici cubani: “E’ un lavoro che gli italiani non vogliono fare”

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Invece di formare medici in Italia, li importano dal terzo mondo. E Cuba, almeno, forma medici abbastanza preparati. Ma poi inizieranno ad importarli dalla Nigeria. Allora invece di interventi chirurgici vi opererà Oseghale.

Ovviamente questo non ha nulla a che vedere col fatto che negli ultimi anni si sono aggiungi 5 milioni di abitanti che ingolfano gli ospedali con 2 milioni di figli. Senza contare quelli che arrivano col barcone.

Poi, naturalmente, ci sono anche motivazioni diverse come il numero chiuso a Medicina invece che a Legge, ad esempio. Abbiamo così orde di avvocati e pochi medici.

Intanto, ci sono medici italiani che superata l’età prevista dallo Stato vengono costretti ad andare in pensione nonostante il desiderio di continuare.

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“E’ l’unica soluzione per non chiudere gli ospedali nella Regione, dove i concorsi per assumere camici bianchi sono andati deserti. Non ne vedo altre”, dice all’Adnkronos Roberto Occhiuto, presidente della Regione che ha deciso di siglare uno specifico accordo con il governo cubano. L’intesa prevede l’assunzione, a tempo determinato, di 497 medici dall’isola caraibica. Inizieranno tutti a lavorare in Calabria a partire da settembre. Prima che qualche acuto commentatore tiri fuori il possibile “spionaggio”, sarebbe d’uopo iniziare a riflettere – e di conseguenza ad agire al più presto – sulla devastazione del sistema sanitario italiano. Da eccellenza, fino a qualche decennio fa, a colabrodo attuale il passo è stato sin troppo breve. “Abbiamo problemi giganteschi per mancanza di medici – dice Occhiuto – nei pronto soccorso dove ci sono turni con un solo dottore. All’ospedale di Polistena, per esempio, si rischia di chiudere un reparto ogni settimana per l’impossibilità di fare i turni. E così altri ospedali: Rossano, Corigliano. E’ stata una scelta inevitabile”.

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Ma sempre come fatto notare dal presidente della Region Calabria, la carenza di camici bianchi è una drammatica realtà in “tutte le regioni d’Italia”, perché “non ci sono medici specializzati a sufficienza”. Quindi “tutte le regioni hanno difficoltà e ancor più la Calabria perché si tratta di un sistema sanitario che, purtroppo, non è attraente. I nostri concorsi per assunzioni a tempo indeterminato – spiega Occhiuto – sono andati deserti; abbiamo assunto tutti gli specializzandi fino al terzo anno che si potevano assumere, ricorrendo alle opportunità offerte dal decreto Calabria. E comunque non è stato sufficiente. Con l’opportunità di ricorrere ai medici cubani abbiamo scelto, per primi, una strada alternativa”.

Come se non bastasse “la Calabria è in condizioni di strutturale emergenza dovuta a 12 anni di commissariamento. In pratica abbiamo fatto la stesa cosa che le Regioni del Nord hanno fatto in un’altra emergenza. E utilizzeremo questo sistema fino a quando non si riusciranno a coprire, a tempo indeterminato, i posti vacanti negli ospedali. Mi sembra una cosa semplicissima”.

Peccato che le regioni del nord erano in un’emergenza epidemia, voi siete in una emergenza demenza.

Ma quanto ci costerà assumere e ospitare questi medici cubani? Più o meno “4.700 euro al mese” per ogni camice bianco, dice Occhiuto. “Si consideri che la spesa aziendale per ciascun medico italiano è di 6.700 euro. Ci faremo inoltre carico delle spese di alloggio. L’accordo di cooperazione è triennale, rinnovabile e i contratti a tempo determinato, saranno stipulati fino a quando ne avremo bisogno. Intanto faremo i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato per medici italiani, spero calabresi. Stiamo studiando anche modalità per offrire incentivi a chi sceglierà di lavorare per la sanità calabrese”.

“Una scelta inevitabile” un cazzo. C’è sempre un altro modo invece di importare stranieri. Credete davvero che si prenderanno cura dei vostri malati?




10 pensieri su “Calabria, il governatore di Forza Italia importa 500 medici cubani: “E’ un lavoro che gli italiani non vogliono fare””

  1. traducete

    La organización “Prisioners Defenders” presentó denuncias internacionales por la situación de los médicos cubanos en misiones, con testimonios de 350 profesionales y legajos, contratos, mails y comunicaciones telefónicas del gobierno de Cuba. En sus informes encontraron que el Estado retenía entre el 75% y el 90% del sueldo de los trabajadores en el exterior, porcentaje que coincide con estadísticas del Observatorio Cubano de DD.HH.

  2. allo stato italiano costerà quanto le navi di crociera per i fottuti immigrati

    En los registros que hicieron calcularon que el sueldo que llega al bolsillo de cada médico cubano es de entre 800 y 1000 dólares. En los países más ricos, como Qatar o Arabia Saudí, puede alcanzar los 1200 dólares. En otros el valor es más bajo, como 650 dólares en Trinidad y Tobago y Jamaica, 600 en Botsuana e incluso 200 en Venezuela.

    El presidente de “Prisioners Defenders”, Javier Larrondo, explicó a NOTICIAS que en Brasil hubo una situación particular. El salario del programa “Más Médicos” estaba pactado en 4276, 26 reales de los cuales el 85% iba para Cuba, el 5% para la Organización Panamericana de la Salud (por hacer de intermediaria y según registraron en llamadas telefónicas que presentaron ante el Tribunal de Cuentas de Brasil) y el 9,36% para los médicos, lo que se traducía en 400 dólares. Después de muchas denuncias, lograron que, de manera excepcional, se aumentara a 1000. Larrondo concluyó: “Es el ingreso número uno de Cuba multiplicando tres veces el turismo. O sea, si Cuba gana 3 mil millones de dólares por turismo, por esto gana 9 mil a 12 mil millones”.

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