Porti aperti: sbarcano 162 clandestini, Lampedusa al collasso, sbarchi anche in Calabria e Sardegna

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L’Italia di Giuseppi e del suo governo abusivo è senza frontiere.

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Nella notte 92 clandestini a bordo di una imbarcazione di legno, provenienti da Mali Costa D’Avorio,Senegal, Gambia e Tunisia, sono stati prelevati da Guardia di Finanza e Guardia costiera e trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa. Altri 16 sono arrivati su un barchino direttamente a terra.

Anche nel Reggino, a Roccella Jonica, nella notte sono sbarcati 44 clandestini ‘soccorsi’ al largo dalla Guardia Costiera.

Il ritorno del PD al governo ha dato il via alla più grande ondata di clandestini degli ultimi anni.

Questi vanno sgomberati come si sgomberano i teppisti, o porteranno l’Italia al disastro.

Lampedusa è un bivacco di clandestini:

Lampedusa è al collasso dopo l’arrivo del nuovo governo. Con sbarchi che non si fermano. Nella notte una lancia in legno ha raggiunto autonomamente l’imboccatura del porto dove è stata intercettata della Guardia di Finanza. A bordo 29 clandestini tunisini e pakistani.

Poche ore prima era arrivato un altro barchino con 15 immigrati a bordo. Una motovedetta della Guardia di Finanza ha notato la piccola imbarcazione quasi all’imbocco del porto dell’isola.

Gli invasori sono strati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. Che già scoppia.

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Con questi ‘ultimi’ 152 clandestini il totale di settembre sale a 1.682 contro i 600 dello scorso anno nello stesso periodo di tempo: sbarchi triplicati.

Da giorni i tunisini bivaccano. E ieri hanno fatto assediato la chiesa madre lampedusana, esigendo di non essere rimpatriati. Il timore però è che le richieste dei tunisini possano sfociare, come già accaduto, in violenze.

Per ora si danno ‘solo’ a molestie e razzie.

Le foto esclusive che vi presentiamo dimostrano che l’hotspot, in cui i clandestini tunisini dovrebbero non uscire in attesa di rimpatrio, è in realtà un hotel da cui i clandestini escono quando vogliono per commettere reati:

Un’isola fuori controllo ‘grazie’ ad un governo fuori controllo. E l’unica ‘soluzione’ del governo è questa:

Traghetti del governo fanno la spola per portare centinaia di clandestini in Italia – VIDEO

E a Lampedusa temono di tornare ai tempi prima di Salvini:

Anche Totò Martello, sindaco di Lampedusa favorevole ai porti aperti, ha ora nostalgia di Salvini. E punta il dito contro i clandestini, tornati a sbarcare dopo l’inizio delle trattative tra Pd e M5s che hanno riaperto i porti, accusati di “minacce, molestie, furti”.

“Lampedusa è al collasso, le forze dell’ordine sono impotenti, nel centro ci sono 180 tunisini molti dei quali riescono tranquillamente ad aggirare i controlli: bivaccano e vivono per strada. Chiedo che venga chiuso l’hot spot, una struttura inutile che non serve a niente”. E accusa: “Siamo abbandonati”.

“I bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Ricevo decine di messaggi di turisti impauriti, gli albergatori, i commercianti e i ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più”.

“Nonostante il centro sia presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza, i tunisini entrano ed escono come e quando vogliono. Non c’è collaborazione fa parte delle istituzioni. Chiedo l’intervento diretto del ministro degli Interni”.

“Per due volte un fruttivendolo che si trova davanti alla stazione dei carabinieri ha subito il furto di fiaschi di vino. Ci sono furti continui nelle botteghe di abbigliamento e di alimentari, molestie nei confronti dei turisti. Se non si è grado di gestire questua situazione, poiché molti di questi sono delinquenti, che vengano messi in carcere”.

“In troppe occasioni i migranti sbarcano, vengono soccorsi ed accolti, e subito dopo vengono lasciati liberi di muoversi come vogliono senza che nessuno intervenga per verificare se soggiornano o meno all’interno del centro – dice il primo cittadino – Se qualcuno vuole speculare sulle mie parole è libero di farlo, ma qui il tema non è né il razzismo né l’intolleranza: il punto è il rispetto dell’ordine pubblico e delle regole. Un rispetto che non può valere solo per i lampedusani, mentre chiunque altro viene lasciato libero di agire come vuole”.




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