Ventimiglia è diventata Africa: Francia respinge migliaia di immigrati al confine – VIDEO

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Nella città italiana di Ventimiglia bivaccano migliaia di criminali africani. Nel frattempo gli imprenditori italiani fuggono nella vicina città italiana sotto occupazione francese di Mentone:

Non è strano che a Mentone non ci siano: Ventimiglia è il punto prima della frontiera, lì si ammassano tutti, una volta passati puntano Parigi e altre grandi città africane della Francia, non si fermano certo a Mentone.

“Se facessimo noi cose del genere ci arresterebbero”. Loro, invece, “ci provano” senza farsi grossi problemi. A parlare in anonimato è un agente italiano impegnato al fronte di Ventimiglia.

Parigi dal 2015 ha sospeso l’accordo di Schengen, ripristinando i controlli in ingresso e superando il limite di due anni imposto dai trattati Ue. Se i gendarmi beccano al confine un clandestino (o presunto tale) lo respingono in Italia. Spesso ci rispediscono anche clandestini che con l’Italia non hanno nulla a che fare.

“Esistono due pratiche – spiega il poliziotto – il respingimento e la riammissione”. Quest’ultima è “una trafila lunghissima”, mentre il respingimento è molto più rapido e avviene proprio alla frontiera. Per farlo i francesi devono presentare alcuni documenti: “Ai migranti chiedono nome, cognome, data di nascita e da dove viene”. Poi scrivono tutto su un certificato, chiamato refus d’entré, e li rispediscono oltre il Ponte San Luigi verso gli uffici italiani (che se ne fanno carico). “Spesso però i fogli li compilano loro stessi (i poliziotti francesi, ndr) perché ci troviamo nomi inventati e minori che diventano maggiorenni. Si inventano anche l’età”.

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“Ogni giorno respingono circa 50 persone – rivela un agente italiano che opera alla frontiera – Con questa scusa dei confini chiusi, chiunque trovano in Francia lo rimandano in Italia. Si stanno ripulendo il Paese con lo scudo delle frontiere chiuse”. Per i respingimenti regolari, sarebbe necessario rispettare alcune procedure che permettano di verificare la situazione del singolo individuo. Ma come certificano le associazioni che operano al confine, “le garanzie durante la procedura di riammissione non sono rispettate e gli interessati non possono esercitare i propri diritti”.

Sono decine di migliaia gli immigrati respinti negli ultimi 12 mesi in Italia alla frontiera di Ventimiglia dalla polizia francese.

Si tratta in gran parte di cittadini di Nigeria, Mali, Costa d’Avorio, Guinea e Algeria.

Numeri che vanno ad aggiungersi a coloro che sono espulsi per via del Trattato di Dublino e riaccompagnati a Bardonecchia e in aereo da altri Paesi Ue.

E’ ridicolo. Andrebbero semplicemente presi e riportati nei paesi di provenienza, dove non ci sono guerre.

Solo a Ventimiglia, da gennaio a giugno, sono stati respinti a migliaia verso l’Italia.

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La polizia francese aveva reso noto di avere effettuato 48.870 arresti nell’ambito della lotta all’immigrazione clandestina sul confine franco-italiano nel 2017. Erano stati 37mila nel 2016.

Nel frattempo:

La grande fuga dei clandestini da Salvini: 300mila scappati in Francia e Germania, Ue furiosa

Parigi ha ripristinato i controlli alla frontiera sospendendo Schengen, ma la muraglia di gendarmi non è impenetrabile. Forse sarebbe meglio finirla di scontrarci e fare quello che si deve fare: smettere di rimpallarci i clandestini e collaborare per rispedirli tutti in Africa.

E mentre la Francia fa carte false per rimandarci indietro gli immigrati, la Slovenia si volta dall’altra parte per non fermare quelli che passano dalla Slovenia:

Militare sloveno ammette: “Lasciamo andare i clandestini in Italia”

Insomma, la Ue è una fregatura. Ci fregano in ingresso e in uscita. E Lamorgese è complice:

Vice Lamorgese confessa: “Non respingiamo clandestini in Slovenia”




6 pensieri su “Ventimiglia è diventata Africa: Francia respinge migliaia di immigrati al confine – VIDEO”

  1. gli sloveni non vogliono clandestini nel loro territorio e li lasciano passare solo perchè sanno che l’Italia se li prende. Il giorno che dovessimo rifiutarci di farlo (mai…) sono sicuro che la Slovenia non lascerebbe passare nemmeno un ago nel suo territorio

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