Covid, medico confessa: “Governo ci impedisce di fare tamponi a chi sbarca da Ong”

Vox
Condividi!

Volete sapere come si diffonde il contagio in Italia, varianti compree?

Lo spiegò chiaramente il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, Angelo Aliquò, che dovrebbe in teoria occuparsi di analizzare i 276 clandestini sbarcati dalla Ocean Viking a Pozzallo il 23 febbraio del 2020

VERIFICA LA NOTIZIA

In realtà non c’è alcuna prevenzione sanitaria in seguito all’emergenza coronavirus. Il governo ha mentito. I 276 immigrati sono stati sì messi in quarantena nell’hotspot di Pozzallo, mentre l’equipaggio della Ocean Viking è stato obbligato a stazionare nelle acque antistanti alla cittadina siciliana per 14 giorni. Ma senza l’esame per l’individuazione del coronavirus.

Tre clandestini, come avevamo scritto poche ore dopo lo sbarco, sono stati ricoverati presso l’ospedale Maggiore di Modica per problemi respiratori, uno per una tubercolosi. Gli altri due ancora non si sa.

Il direttore generale Aliquò ha dichiarato che sono stati effettuati solo 45 test per diagnosticare il coronavirus (tamponi), e sarebbero risultati negativi, anche per i tre ricoverati a Modica.

Questi 45 test sono stati richiesti dalla Prefettura e non dal governo. Perché il protocollo del ministero della Salute non lo prevede, come confermato da Aliquò: “Le procedure ministeriali dicono di fare il test solo a chi proviene da zone a rischio e che presenta dei sintomi”. La parola ‘asintomatici contagiosi’ non la conoscono.

Quindi abbiamo 231 clandestini provenienti da zone a rischio che non sono stati controllati. Ecco perché non trovano infetti tra i clandestini.

EPPURE:

Vox

Coronavirus, 44% di chi sbarca proviene da Paesi ad alto rischio

Hanno fatto test a tappeto a chiunque, ma non li fanno a clandestini provenienti da zone a rischio.

Questo avveniva lo scorso anno. E fino all’estate scorsa non hanno fatto tamponi. Poi sono passati ai tamponi rapidi. Con il risultato di clandestini negativi allo sbarco e positivi una volta smistati in tutta Italia.

Questo perché con il tampone antigenico rapido, non si estrae RNA, ma si cerca l’antigene. La presenza del virus è rilevata tramite la reazione tra antigene (la Spike protein del virus) e anticorpo, che è presente all’interno del test.

Il tampone antigenico che ha una prestazione del 70%, ovvero su 10 positivi ne prende 7.

Per ovviare a questo difetto di sensibilità dei tamponi antigenici (che ricercano l’antigene rispetto ai tamponi molecolari che invece identificano l’Rna, ndr) gli antigenici dovrebbero essere fatti tutti quanti possibilmente nello stesso giorno e ripetuti dopo 5 giorni. Ovviamente, con i clandestini che sbarcano non accade.

Se si fa lo screening con gli antigenici una volta sola e per di più diluito nel tempo succede che si lascia il 30 per cento dei positivi con una capacità di moltiplicazione del virus.

Ergo, è molto probabile che 1/3 di chi sbarca e viene indicato come ‘negativo’ sia, in realtà, un falso negativo. Per non parlare del fatto che i test quasi certamente non individuano le varianti come quella africana.

SBARCATI QUASI 1.000 CLANDESTINI POSITIVI DALL’INIZIO DELL’ANNO: SBARCHI +77%, COSI’ ENTRANO LE VARIANTI




6 pensieri su “Covid, medico confessa: “Governo ci impedisce di fare tamponi a chi sbarca da Ong””

I commenti sono chiusi.