Donne e bambini sgozzati a Rimini, Lamorgese: “Un episodio”

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Stupri, decapitazioni e sgozzamenti: ma per Lamorgese si tratta di ‘episodi’

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Terrore afroislamico sull’autobus della Linea 11 che, da Riccione, stava procedendo in direzione di Rimini dove due accertatrici della Start Romagna sono state accoltellate dal somalo così come un bambino raggiunto da un fendente alla carotide.

All’improvviso l’africano ha estratto un coltello da cucina e ha iniziato a colpire le donne sotto gli occhi terrorizzati degli altri passeggeri urlando frasi nella sua lingua. L’autista, appena si è reso conto di quello che stava accadendo, ha bloccato l’autobus.

Le accertatrici sono state colpite dalla lama una al collo e, l’altra, alla spalla mentre nel putiferio sarebbe stato raggiunto da un fendente anche un bambino. Il piccolo, colpito alla carotide, mentre scriviamo è ancora in fin di vita, gravissimo, come uno dei controllori.

Durante gli accoltellamenti l’austista è stato costretto ad aprire le porte con l’aggressore che è sceso in strada cercando di bloccare le auto in corsa.

Il guidatore di una Stelvio è riuscito a inchiodare evitando per un soffio l’esagitato che, a sua volta, ha cercato di entrare nell’abitacolo ma il proprietario del suv ha fatto scattare il dispositivo che chiude ermeticamente l’auto e l’accoltellatore è fuggito a piedi entrando nell’area dell’ex colonia “Novarese” per poi saltare all’interno del tracciato del Trc e scappare in direzione di Rimini. Nel frattempo è scattato l’allarme e davanti al Talassoterapico sono accorse due ambulanze con l’auto medicalizzata e le Volanti della polizia di Stato. I sanitari hanno provveduto a stabilizzare le ferite, rimaste entrambi sempre coscienti, per poi trasportarle d’urgenza al “Bufalini” di Cesena dove non sarebbero in pericolo di vita. Anche il piccolo è stato trasportato d’urgenza in ospedale e le sue condizioni sarebbero gravissime.

E’ chiaro: ha tentato di sgozzare donne e bambini. Non ha certo agito per impeto. Voleva una strage. L’ennesima strage afroislamica di un richiedente asilo.

L’ennesimo che risulta ospitato in una struttura della Croce Rossa e che, secondo diverse testimonianze, aveva manifestato una personalità violenta e aggressiva.

L’africano era inoltre arrivato da alcuni anni in Europa ed era stato in altri Paesi prima di arrivare in Italia. Qualche mese fa aveva presentato domanda per lo status di rifugiato.

Qui basta ‘chiedere asilo’ per finire ospite dei contribuenti. Quanto incassate per ognuno di questi assassini, voi della Croce Rossa? Avete le mani sporche del sangue di un bambino.

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“Un episodio gravissimo”, commenta a fine mattinata Luciana Lamorgese. Il ministro dell’Interno assicura di essere in “contatto continuo” con il prefetto anche per conoscere la situazione dei feriti e annuncia che lunedì 13 andrà a Rimini per partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Sono vicina alle persone aggredite e ferite ieri sera a Rimini, tra le quali anche un bambino, e alle loro famiglie”, sottolinea, ringraziando le forze di polizia per l’immediato fermo dell’autore dell’accoltellamento.

In mattinata, infatti, sono piovute aspre critiche sul titolare del Viminale, a cominciare da quelle del leader della Lega, Matteo Salvini, che continua a chiedere la dimissioni della Lamorgese: “Ha accoltellato almeno quattro persone e aveva fatto domanda di asilo in Italia. Con i Decreti Sicurezza, il delinquente che ieri ha terrorizzato Rimini rischierebbe l’espulsione in tempi rapidi. Episodi come questi danneggiano la vita delle persone e l’immagine del governo e dell’Italia, non il dibattito politico come lamenta la Lamorgese. Tra rave, sbarchi senza sosta e clandestini violenti, è spaventoso che l’unica preoccupazione del ministro siano le critiche della Lega. Se non può, non sa o non vuole fare il suo lavoro, lo lasci fare a qualcun altro”.

“L’episodio mette in luce che una immigrazione senza controllo genera criminalità e delinquenza – gli fa eco Nicola Molteni sottosegretario all’Interno della Lega – Questo ennesimo atto di violenza da parte di un presunto richiedente asilo conferma che la politica dell’ accoglienza senza regole e senza una vera integrazione è un fallimento totale”.

Affonda anche Fratelli d’Italia che, con Edmondo Cirielli, deputato e coordinatore della Direzione nazionale del partito della Meloni, tuona: “Il ministro dell’Interno non è in grado di garantire la sicurezza degli italiani: deve dimettersi subito. Quanto avvenuto a Rimini è la conferma della pericolosità delle politiche immigrazionistiche adottate dal capo del Viminale con l’avallo della maggioranza giallorossa che sostiene il Governo Draghi”. Cirielli invoca il massimo della pena per giovane somalo che ha seminato sangue e terrore e aggiunge: “Sorprende e non poco il silenzio del Presidente del consiglio di fronte ai quotidiani episodi di violenza compiuti da immigrati clandestini. Chiediamo, quindi, al premier Draghi di sostituire il ministro Lamorgese: ormai le sue dimissioni sono un atto dovuto” conclude Cirielli.

“Mentre gli sbarchi sulle nostre coste proseguono senza sosta, le nostre città, e soprattutto le periferie, devono fare i conti con un’immigrazione incontrollata, con sono zone franche in cui dilaga l’illegalità, con pusher che vengono fermati dalle forze dell’ordine e rimessi subito in libertà. Gli accoltellamenti di Rimini sono solo la punta di un iceberg che va assolutamente posto sotto controllo”, è l’attacco della presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.




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