L’assassino africano Guede celebrato da eroe: “È una risorsa della Caritas”

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Non poteva che finire con quelli della Caritas. Un’associazione che in un Paese normale verrebbe messa fuorilegge.

Rudy Guede è libero: l’ivoriano condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, è fuori dal carcere. Ha ottenuto l’affidamento ai servizi sociali. “Continuerà a studiare e a fare volontariato alla Caritas di Viterbo e non rientrerà in cella”, alloggiando in un appartamento che gli è stato messo a disposizione in centro a Viterbo. Lo riferisce l’avvocato Fabrizio Ballarini, in una intervista su Il Messaggero. Per Guede, detenuto a Viterbo e che usufruiva di un permesso speciale legato alla prevenzione dei contagi covid, il fine pena (16 anni di reclusione inflitti con rito abbreviato) è previsto a marzo 2022. Il Tribunale di sorveglianza, che ha concesso la libertà al trentenne, nella motivazione del provvedimento ha parlato di un percorso di reinserimento particolarmente avanzato.

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“L’istanza di affidamento ai servizi sociali è stata concessa dal Tribunale di sorveglianza di Roma in considerazione del documentabile percorso didattico e umano che Rudy ha seguito durante i 13 anni di detenzione”, ha affermato Claudio Mariani del Csc di Viterbo e impegnato con il Gavac (Gruppo assistenza volontari e animatori carcerari). “Oggi non stiamo più parlando della solita storia del detenuto modello che si è laureato – ha aggiunto -. Ormai parliamo di un ragazzo che durante i mesi del lockdown è stato, e tutt’ oggi è, al servizio dei più fragili della città come volontario della Caritas, diventando una risorsa della nostra comunità”.

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5 pensieri su “L’assassino africano Guede celebrato da eroe: “È una risorsa della Caritas””

  1. Chissà quanto è costato ai contribuenti italiani questo scimmione .. tra un po’ lo beatificheranno e gli intitoleranno una strada. In un paese normale sarebbe rimasto in una cella finché campava. Ma siamo in Italia…

I commenti sono chiusi.