Pescatori tunisini trainano barchini di clandestini in Italia: è invasione

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Ieri a poche miglia da Lampedusa un peschereccio è stato intercettato mentre trainava due barchini con a bordo decine di clandestini.

çe motovedette della Guardia di Finanza sono riuscite a fermare il mezzo e ad arrestare il comandante, un tunisino di 39 anni con precedenti e ricercato dalla magistratura italiana, assieme a un componente dell’equipaggio di 50 anni.

Ovviamente, i clandestini ce li siamo presi noi, mica sono stati rimandati subito in Tunisia.

I due sono adesso accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e già oggi compariranno ad Agrigento dinnanzi al Gip.

Peccato che i giudici abbiano il vizio di liberare questi ‘pescatori’ che pescatori non sono e fanno, invece, parte di una organizzazione tunisina di pescherecci che traghetta clandestini in Italia. Cosa fare? Affondarli.

La rete dei pescatori tunisini che traghetta i clandestini in Italia

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L’imbarcazione invece è stata sequestrata.

Nel confermare l’operazione che ha portato all’arresto dei due presunti trafficanti, la procura di Agrigento ha ribadito l’uso del metodo della nave madre per portare i migranti nel nostro Paese: “L’operazione della Guardia di Finanza – hanno dichiarato fonti della Procura all’Agi – ha confermato, ancora una volta, il sistema degli sbarchi con l’ausilio di una nave madre che simulava una battuta di pesca”.

Infatti i due tunisini arrestati, non appena intuito di essere stati scoperti, hanno iniziato a fingere di pescare provando in tal modo a farla franca.

Pescatori tunisini ci portano i clandestini e si portano via i pesci




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