Mafia nigeriana, arrestati 69 soldati: ma il PD ne ha traghettati migliaia sui barconi

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“Viking” o “ValhallaMarine”. Così si chiama l’organizzazione nigeriana di stampo mafioso al centro del blitz della Polizia, scattato questa mattina in tutta Italia.

L’organizzazione era articolata in varie cellule locali chiamate “Deck”. Una delle quali gestiva il più grande centro di accoglienza d’Europa, il Villaggio Mineo in Sicilia smantellato da Salvini che ora il governo del contagio e dell’invasione vuole riaprire.

Le indagini, coordinate dalle Direzioni Distrettuali Antimafia delle Procure della Repubblica di Torino e di Bologna, hanno portato all’emissione di decine di provvedimenti restrittivi di natura cautelare, in corso di esecuzione. Decapitati i vertici nazionali della struttura che controllava il traffico e lo spaccio di droga e il giro della prostituzione. La particolarità del “cult”, nome del gruppo criminale “ValhallaMarine” era il ruolo delle donne, affiliate dopo rapporti sessuali di gruppo con l’appellativo di “Queen” o “Belle”. In manette Aisha Osayande, detta ‘One Queen’, unica donna a ricoprire la “veste” di associata, con l’incarico di controllare le connazionali sfruttate. L’inchiesta torinese è iniziata nell’estate 2018 dalle dichiarazioni della vittima di una aggressione. L’organizzazione criminale era particolarmente violenta ed era solita punire le “trasgressioni” con una sorta di machete, detto Manga e Maga.

Tutti traghettati in Italia dal PD:

I soldati della Mafia Nigeriana traghettati in Italia coi barconi dal Pd: e ora si ricomincia

Era il 2011, prima che il PD iniziasse l’operazione che ha traghettato in Italia quasi 1 milione di africani, centinaia di migliaia dei quali nigeriani.

La Mafia Nigeriana emerge ormai come la «quinta mafia» in Italia. Questo grazie ai massicci sbarchi gestiti in questi anni dal PD.

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Si è radicata nelle nostre città attraverso l’immigrazione. Il centro è a Benin city, i suoi tentacoli arrivano in tutta Italia.

Giovandosi di mille affiliati stimati, più decine di migliaia di ‘soldati’, la mafia nigeriana spadroneggia in almeno 20 città e dieci regioni italiane, gestendo un lucroso traffico che comprende migliaia di prostitute nigeriana (anche loro arrivate sui barconi), l’elemosina e, soprattutto, lo spaccio, con la nova frontiera della micidiale eroina gialla. Che ha già fatto decine di morti in Italia.

A denunciare la sottovalutazione il commissario della Municipale di Torino Fabrizio Lotito, che ha inviato informative a Roma, Bologna e Palermo e che ha collaborato alle indagini della procura della sua città, iscritte come 416 bis.

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La mafia nigeriana è organizzata per cosche chiamate “cult”. Alcuni nomi sono apparsi ripetutamente nelle cronache italiane: Black Axe, Maphite, Sepreme Eiye Confraternity, Ayee. «Collegandoli come puntini su un foglio mostrerebbero forse un disegno più ampio, imbarazzante per un malinteso senso di correttezza politica: dibattere pubblicamente sui mafiosi nigeriani offre argomenti ai razzisti nostrani?», si preoccupa Buccini.

Che deve riconoscere come i mafiosi siano tutti arrivati via barcone.

Sul Corriere di Torino, in un’altra inchiesta a firma di Giovanni Falconeri, si leggeva che i Maphite «sono sbarcati a Lampedusa e la gente ha paura di loro. Non hanno rispetto per la vita. Le inchieste giornalistiche parlano esplicitamente di «sbarchi controllati dalla mafia di Benin City», un dato mutuato dalle inchieste giudiziarie che stanno aprendo uno squarcio su questa realtà.

«I moduli operativi delle associazioni criminali nigeriane sono stati trasferiti in Italia in coincidenza con i flussi migratori massivi cui assistiamo in questi anni», si legge in una ordinanza del giudice torinese Stefano Sala, della quale dà conto Buccini.

Quindi, emerge chiaramente la fotografia di una mafia nigeriana arrivata in Italia con i barconi, con i suoi soldati mantenuti in hotel dai contribuenti italiani, mentre prendevano possesso delle nostre città.

Una mafia che ora controlla il territorio, grazie alla possibilità di attingere manovalanza senza fine dalle file dei migranti sbarcati in questi anni: centinaia di migliaia.

E attenzione. Le nostre autorità erano state avvertite per tempo, «non dal delirio di un balordo xenofobo, ma dall’informativa dell’ambasciatore nigeriano a Roma», denuncia Buccini.

Era il 2011, prima che il PD iniziasse l’operazione che ha traghettato in Italia quasi 1 milione di africani, centinaia di migliaia dei quali nigeriani.

E in quell’informativa il rappresentante del governo nigeriano in Italia scriveva: «Vorrei attirare la vostra attenzione sulla nuova attività criminale di un gruppo di nigeriani appartenenti a sette segrete, riusciti a entrare in Italia principalmente con scopi criminali».

Il governo della Nigeria aveva avvertito: la mafia nigeriana sta trasferendo soldati sui barconi. Il Pd ha fatto finta di niente. Al patibolo.




3 pensieri su “Mafia nigeriana, arrestati 69 soldati: ma il PD ne ha traghettati migliaia sui barconi”

  1. Curiosa questa fissa dei nigeriani per i vichinghi. Eppure non gli manca certo della mitologia a cui ispirarsi.

I commenti sono chiusi.