Notizia allucinante da Milano. Licenziato e condannato per aver spruzzato profumo su colleghi “di colore” maleodoranti.
Per il giudice sono colpevoli sia il dipendente (autore materiale del gesto) che il datore di lavoro. L’azienda obbligata ad organizzare un corso anti-razzismo.
Aveva usato un deodorante spray per eliminare il “cattivo odore” di alcuni colleghi di colore. Era stato il video spiritoso di un’altra dipendente, realizzato nelle cucine di una nota catena di ristoranti alla stazione Centrale a Milano e pubblicato su Facebook, a far emergere la vicenda un anno fa, nel gennaio del 2019:
Spruzza deodorante su colleghi africani ‘puzzolenti’, polemica per Rossopomodoro
Ora il giudice ha condannato non solo il dipendente per molestia e discriminazione razziale, ma anche il datore di lavoro, poiché, col suo comportamento, ha creato un ambiente lavorativo “non inclusivo, di non accoglienza, respingente verso alcune persone”.
Nell’ordinanza, alla società viene inoltre indicato di realizzare un corso “al quale siano chiamati a partecipare obbligatoriamente tutti i dipendenti che, con l’intervento di esperti, avvicini gli stessi alle tematiche razziali al fine di educarli al rispetto doveroso di ogni cittadino qualche che ne sia la sua provenienza o etnia”.
Quindi, condannato anche il datore di lavoro per “non aver creato inclusione e accoglienza”. Roba da matti.
Semmai la vera colpa del datore di lavoro è l’aver assunto dipendenti stranieri invece di italiani, e sono troppe le aziende che lo fanno per risparmiare.
Rinnovo il mio consiglio di evitare pranzi e cene fuori casa, salvo locali con cucina a vista!
Ora, questa vicenda poteva tranquillamente avvenire tra italiani, ma evidentemente qualche testa di cazzo rossa si é indignata!
Vergognosi i soliti giudici comunisti…