I 50 senzatetto italiani cacciati dalla chiesa, Caritas: “Aiutiamo solo Immigrati”

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Sesta puntata dai nostri archivi: cacciati dalla Chiesa per fare posto agli immigrati.

Quelli (Caritas e vescovi in prima fila) che lamentano l’uscita di migliaia di finti profughi dagli ‘hotel’, dove per anni hanno vissuto a spese dei contribuenti, lo scorso anno, di questi tempi, tenevano 50 italiani all’addiaccio, impedendo l’ingresso in chiesa e nelle case della Caritas:

Ormai da cinque giorni, una quarantina di persone – adulti e bambini – italiani, vivono sul sagrato del Duomo di Catania. Persone, italiani, che sono lì per chiedere a gran voce «che vengano mantenute le promesse che il sindaco Bianco, PD, ci ha fatto ormai quattro anni e mezzo fa – ha spiegato uno di loro, Salvatore Cutrona – ovvero case, lavoro, la sistemazione delle famiglie disagiate e dei quartieri stessi. Bianco è stato eletto con i voti dei quartieri – ha proseguito Cutrona – infatti le 25 famiglie che protestano vengono da Librino, Pigno, Villaggio Sant’Agata, San Giorgio e San Cristoforo – promesse di cui abbiamo ancora le registrazioni, ma risultate fini a se stesse. Siamo qui da giorni senza mangiare né bere e siamo disperati: abbiamo chiesto più volte di essere ascoltati, ultima spiaggia era rivolgersi alla Chiesa, perché non abbiamo casa, tanto meno quelle promesse, e nessun posto dove andare».

Ma anche la Chiesa li ha respinti

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«Papa Giovanni aveva detto “aprite le porte, spalancate le porte di Dio”, monsignor Scionti le porte le ha chiuse – ha accusato Pietro Giglio – il parroco di Sant’Agata ha mostrato la sua diffidenza nei nostri confronti, ha negato le coperte ai bambini, ci ha buttato fuori, non ci ha neanche dato un bicchiere d’acqua per prendere le medicine». Lo ha confermato la moglie di Pietro, Carmela Porto: «Io sono diabetica e non mi sto curando a dovere, ma per una buona causa, per la nostra dignità».

Che differenza rispetto a quando aprono le porte ai nuovi membri africani:

«Il 29 novembre un gruppo di noi ha passato la notte in Cattedrale – ha spiegato Giusi Tirelli – salvo essere buttati fuori la mattina dopo dal parroco. Adesso dentro è rimasta solo una persona, mia zia, Aurora De Luca, che non ha certo intenzione di uscire. Continuerà la nostra battaglia dall’interno della Cattedrale. Li la trattano bene, ma è a noi che il prete ha dato disposizioni di non darci nulla da bere e da mangiare. Un nostro rappresentante si è rivolto alla Caritas, ma gli hanno risposto che aiutano solo gli immigrati, perché i fondi ci sono solo per loro. Qui abbiamo anche bambini, una quindicina, e molti di loro hanno tosse e febbre». «Siamo stati aiutati solo dai volontari e dalla gente povera come noi – ha chiosato Giglio – resteremo qui finché Bianco non manterrà le promesse di quattro anni fa».

Il patrimonio immobiliare della Chiesa è immenso. Se volessero, non esisterebbero più senzatetto italiani.

Prima puntata:

Chiesa sfratta famiglia per dare casa ai profughi: “Non facciamo beneficenza a italiani” – VIDEO

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Seconda puntata:

Famiglia italiana respinta da Caritas: “Ospitiamo solo profughi” – VIDEO

Terza puntata:

Vescovo sfratta mamma con bimbo: “Ospitano solo profughi”

Quarta puntata:

Prete sfratta vecchina: “Casa la do ai profughi, l’ha chiesto Bergoglio”

Quarta puntata:

Parroco invita ad accogliere profughi, sfratta famiglia con disabile




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