L’invasione è tra i banchi di scuola. Se non interveniamo in tempo, faremo la fine di Francia e Inghilterra. Quello che i media di distrazione di massa definiscono il «popolo dello ius soli» è un bacino di futuri kamikaze islamici. Parliamo di un esercito di quasi 1 milione di estranei che, come sappiamo da esempi esteri, non si integra e mai lo farà.
Gli alunni provenienti da un altro Paese, nell’anno scolastico 2016-2017 erano 826.091, ossia il 9,4% del totale. Negli ultimi due anni fino al 2019 il numero è stabile.
Ma l’aumento negli ultimi dieci anni è del 50 per cento, mentre gli studenti italiani sono diminuiti di circa il 6 per cento. Anche questa è sostituzione etnica.
La presenza di figli di immigrati sarebbe quindi maggiore nelle scuole di grado inferiore (oltre il 10 per cento alla materna e alla primaria). La maggior parte degli studenti immigrati proviene da Romania (19 per cento), Albania e Marocco.
Infine, le città con maggior numero di alunni stranieri sono Milano, Roma e Torino.
Una società sana interverrebbe. Perché i tumori si asportano. Ma noi siamo come quei pazienti che negano la presenza della malattia. Con la speranza che scompaia da sé: non lo farà.
Immigrato di 10 anni tenta di accoltellare compagna di classe in aula