Dopo Usa, Ungheria, Cechia, Austria, Polonia e Croazia, questa volta è la Slovenia a dire no alla Dichiarazione di Marrakech, il famigerato Global compact dell’Onu che di fatto – dicono non sia vincolante, ma se non è vincolante, perché firmarlo? – abolisce i confini nazionali.
Un rifiuto che è stato espresso dallo stesso primo ministro Marjan Šarec e che assume un rilievo geopolitico di grande importanza per l’Italia, visto che sono tre Paesi situati lungo la cosiddetta Rotta balcanica prossimi all’Italia.
Dove ricordiamo, c’è un esercito in attesa di venire da noi:
Ventimila clandestini armati di coltelli verso l’Italia, accampati a Est
Il governo italiano non batte un colpo. Anche se mesi fa, il sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Manlio di Stefano, partecipando alla riunione con altri rappresentanti, aveva parlato di ‘assenso’.
Questa la sua intollerabile dichiarazione:
“L’Italia esprime il suo più convinto supporto ai Paesi che ospitano il più ampio numero di rifugiati e valorizza la loro generosità e i loro sforzi”, ha dichiarato Di Stefano. Per poi spostare il focus del suo intervento sul nostro Paese: “Noi stessi stiamo accogliendo un grande numero di rifugiati e migranti provenienti da flussi misti, e abbiamo mostrato la nostra solidarietà negli anni. Tuttavia, crediamo che l’onere dell’ospitalità e della protezione dovrebbe essere essere condivisa più equamente tra i Paesi”.
Quindi, il Sottosegretario ha fatto riferimento alla (per ora) impossibile gestione europea delle migrazioni: “L’Italia ha fatto molto negli ultimi decenni e ora guida un processo di riforma europea che necessita di trovare soluzioni durevoli e strategiche alla questione. Ma”, ha specificato, “mentre chiediamo una responsabilità condivisa tra i partner europei nel gestire i flussi migratori, vogliamo mostrare la nostra concreta solidarietà nel confermare il nostro impegno nell’assistere e proteggere tutti i rifugiati, alleviando il peso sostenuto dai Paesi ospitanti”. Un contributo, ha spiegato Di Stefano, non solo finanziario, ma anche operativo, nel favorire reinsediamenti e assicurare corridoi umanitari.
Ma siamo scemi?
Il documento è una dichiarazione di intenti per l’abolizione di fatto delle frontiere nazionali. Dicono non sia vincolante: cazzate. Delle due l’una: o è vincolante, e allora firmarlo è folle; oppure non lo è, e allora è inutile. In entrambi i casi: non firmatelo, cazzo.
Dobbiamo assolutamente rivolgerci a Salvini tramite twitter e facebook per esigere che l’Italia rifiuti la Dichiarazione di Marrakech.
Peraltro vale la pena di sottolineare che questo Manlio Di Stefano che dice scemenze è un grillino. Guarda caso…