Mercoledì 31 ottobre giungeranno all’aeroporto di Fiumicino altri 83 siriani dal Libano grazie ai famigerati Corridoi Umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.
Conte visita Sant’Egidio e loda i famigerati “Corridoi Umanitari”
Con questo gruppo saranno oltre 2.100 quelli arrivati in Italia, Francia, Belgio e Andorra dal febbraio 2016.
Corridoi umanitari: italiani cacciati di casa, devono arrivare gli immigrati
Questa di andarci a prendere con gli aerei gli immigrati in giro per i campi profughi di Paesi come Libano ed Etiopia – dove non ci sono guerre – è demenziale. E criminale.
E se era demenziale al tempo di Minniti, continua ad esserlo anche al tempo di Salvini.
Ci sono vari motivi per il quale è criminale: in Italia abbiamo migliaia di senzatetto, ma la Caritas usa i soldi dell’8 per mille per importare immigrati da ospitare dall’estero.
Un altro motivo è che i profughi siriani stanno tornando a casa, in Siria, con il sostegno della Russia. Ne partono centinaia ogni settimana, perché la guerra è finita praticamente ovunque: e allora viene il dubbio che Sant’Egidio abbia fretta di portarli in Europa ‘prima che sia troppo tardi’. Perché loro non pensano alle persone, le persone sono il mezzo per la sostituzione etnica.
Infine, con la stessa cifra, in Siria, dove certamente la Chiesa è presente, se ne potrebbero aiutare cento volte tanti di questi profughi.
E allora si comprende quale è il vero motivo dietro queste operazioni: la sostituzione etnica.
Un governo populista non può rendersi complice dalla sostituzione etnica. I ‘corridoi umanitari’ sono un’arma di sostituzione di massa.
Noi gli aerei li vogliamo vedere carichi in uscita, non in entrata. Anche perché è con i ‘corridoi umanitari’ che la Chiesa ha sparso terroristi islamici per il mondo:
200 terroristi entrati come profughi grazie a corridoi umanitari
Salvini (che ha annunciato la sua presenza in aeroporto): per ora le espulsioni in aereo stanno quasi a zero, mentre ci andiamo a prendere presunti profughi che potrebbero tornare a casa ed essere aiutati in loco. Non ci siamo.