Facebook continua a reprimere la libertà di espressione. Ha censurato uno storico tedesco che ha pubblicato un post riflessione sull’influenza storica dell’Islam in Germania.
Lo storico si è espresso condividendo la posizione di molti leader politici tedeschi – tranne Merkel – secondo la quale l’islam non è parte della Germania. Una ovvietà. Ma si sa, in tempi come questi, dire la verità è un atto rivoluzionario. Ed è proibita sul social network del bullo coi brufoli.
Facebook ha così bloccato lo storico, anche se il 76% dei tedeschi concorda con lui che l’Islam non “appartiene alla Germania”. Praticamente tutti i tedeschi di sangue.
I moderatori di Facebook? La metà sono islamici, l’altra africani
Proprio ieri, Zuckerberg è stato accusato durante l’audizione al Congresso Usa dal senatore repubblicano del Texas di censurare contenuti di destra. Lui ha risposto che a farlo è il fantomatico ‘algoritmo’.
E’ tempo di prendere l’algoritmo e infilarglielo su per il mouse.