Repubblica ammette: “La razza esiste, lo dice la genetica”

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 “Perché la razza bianca non esiste secondo la scienza”, titolava qualche giorno fa Repubblica, rispondendo alla famosa boutade di Attilio Fontana con il parere degli studiosi dell’Associazione Genetica Italiana (Agi). Nulla di nuovo, sono anni che gli scienziati ci ripetono il concetto. E tuttavia, qua e là, qualche obiezione alla vulgata trapela. All’articolo di Repubblica, per esempio, si potrebbe opporre un esauriente approfondimento sul tema che giunge però a conclusioni opposte, eloquentemente intitolato “Razza: gli scienziati negano che esista ma i dati genetici lo confermano”. Il coraggioso testo è uscito su… Repubblica. Precisamente sul giornale del 22 marzo 2005, quindi 13 anni fa. È passato un po’ di tempo, ma nemmeno troppo. Eppure, a confrontare i due pezzi, sembra che ci sia in mezzo un secolo di differenza.

In realtà nessuno scienziato non politicamente deviato nega l’esistenza delle razze, sarebbe un po’ come negare l’esistenza dei due sessi, e in effetti qualche deviato nega anche questa.

E, dal 2005, si sono accumulati studi che dimostrano come le differenze razziali siano, in realtà, ancora più profonde di quanto si pensasse prima della genetica.

Del fatto perché sia ridicolo negare l’esistenza delle razze ne abbiamo già parlato nell’articolo precedente:

Rai delirante: “Le razze non esistono, siamo tutti africani” – VIDEO

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La cosa sconvolgente, semmai, è che si debba combattere per difendere ciò che è evidente nei fatti. E che chi lo fa venga tacciato, in un perverso rovesciamento tipico dello stalinismo, di ‘essere contro la scienza’. Del resto è quanto accadeva ai tempi dell’Urss, quando si piegava la scienza all’ideologia. Oggi fanno lo stesso.

Nicholas Wade, il miglior giornalista che si occupa di genetica, già giornalista scientifico del NYT, quindi non proprio il giornale del KKK, parla con tranquillità delle razze e delle differenze tra loro:

Nicholas Wade’s ‘A Troublesome Inheritance’ – The New York Times

https://www.nytimes.com/…/nicholas-wades-a-troublesome-inhe…Traduci questa pagina

15 mag 2014 – In “A Troublesome Inheritance,” Nicholas Wade argues that races evolved differently, and that scientists should pursue studies of the biological and genetic differences between them.

Ma come scrive Adriano Scianca sul PN: Chiediamoci, semmai, perché è utile la negazione del dato razziale. Evidentemente si tratta di un ostacolo troppo grosso sulla strada dell’omologazione globale e della creazione di una post-umanità senza radici, progetto tutto ideologico in nome del quale si può anche riscrivere la scienza.

Per imporre il meticciamento, devono prima disarmare la resistenza. Il modo migliore è convincere gli individui che non ci siano differenze e, quindi, nulla da preservare.