Mise in discussione l’Islam: il docente è indagato per blasfemia

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Ormai è ufficiale: in Italia i magistrati/ayatollah applicano la Sharia. Dopo il caso della prof veneta, dove comunque c’erano almeno delle ‘offese’:

Prof italiana a processo per blasfemia, ha offeso Islamici

Arriva il caso ancora più eclatante – e grave – di Pietro Marinelli, 61enne docente di Diritto ed Economia all’Istituto superiore “Falcone-Righi” di Corsico, in provincia di Milano.

È stato lo stesso Marinelli ad annunciarlo su Facebook: «Cari amici – si legge nel post -stamattina sono riuscito finalmente ad andare in Tribunale e così ho saputo che sono stato iscritto nel registro degli indagati a norma dell’art. 1 della legge 1993 n. 205 (Discriminazione, odio e violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) per “fatti criminosi” avvenuti il 31 maggio 2017».

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Ricordiamo il caso:

Prof sospeso perché critica Islam, caso finisce in Parlamento

Il docente venne sospeso perché osò mettere in discussione l’Islam in classe, durante un dibattito iniziato dopo il rifiuto, da parte di una alunna islamica, di alzarsi in piedi “causa Ramadan”. Ne nacque una diatriba. Ora il professore è indagato per quella che in Pakistan definirebbero “blasfemia”

Marinelli scrive di essere stato denunciato «per quelle frasi critiche sull’Islam, non verificate peraltro, non essendo mai avvenuto un contraddittorio». Ma queste, è stata l’amara conclusione del docente, «sono questioni giuridiche che non sono considerate rilevanti da chi deve sostenere a spada tratta l’islamizzazione della nostra società e quindi osteggiare in ogni modo la critica all’islam come religione».

In Italia serve un articolo costituzionale come il primo emendamento americano che metta i cittadini al riparo dei fanatici in toga.