Giulia Cecchettin vittima del femminismo

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Giulia Cecchettin è vittima del femminismo. Non solo del femminismo becero delle zitelle sataniste post-mortem che stanno cercando di monetizzare il suo cadavere, ma anche di quello che ha generato l’attuale società del maschio de-virilizzato.

Se la famiglia di Giulia Cecchettin fosse stata una famiglia patriarcale in una società patriarcale, il padre, invece di parlare a ruota libera dopo la morte, le avrebbe vietato di frequentare ulteriormente una mammoletta femminista come Turetta che minacciava di ammazzarsi e dormiva con l’orsacchiotto.

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Ma nella società attuale un padre non ha l’autorità di vietare alle figlie relazioni con individui pericolosi. Arriverebbe a casa la Digos a garanzia della libertà delle donne. Giulia Cecchettin è vittima di questo tipo di società, non del ‘patriarcato’.

In una realtà alternativa Giulia è viva e il padre retrogrado in galera perché ha vietato alla figlia di frequentare Turetta.




Un pensiero su “Giulia Cecchettin vittima del femminismo”

  1. Non esiste un femminismo tossico. Esiste un solo femminismo e basta, ed è tossico non solo per le donne ma per l’intera società. Dobbiamo fare nomi e cognomi di chi lo ha creato e del perché è stato introdotto e diffuso unicamente nell’Occidente di razza bianca e religione cristiana?

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