Migrante segrega la figlia in casa perché contrario a relazione

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Rimanete a casa vostra, così potrete gestirvi le vostre beghe familiari come volete.

Questo governo di deficienti non sta ancora abrogando i ricongiungimenti familiari. Che sarebbe stata la prima cosa da fare. Questa è immigrazione di ripopolamento, non per ‘lavoro’. Ogni anno ne entrano 200mila.

Da oltre una settimana era stata rinchiusa in casa dal padre fino a quando, nel primo pomeriggio del 7 dicembre scorso, i carabinieri della stazione di Valdagno (Vicenza) hanno arrestato l’uomo, 51enne, che ora dovrà rispondere del reato di sequestro di persona aggravato. E’ così finito l’incubo per la ragazza, una 22enne di origini indiane.

E’ stato il fidanzato della vittima, anch’egli di origine indiana, a segnalare un paio di giorni prima, alla stazione dei carabinieri di Valdagno, la scomparsa della ragazza. Ha raccontato agli inquirenti che non riusciva a contattarla da diversi giorni e che la sua scomparsa era avvenuta in circostanze sospette. Sono partiti quindi i primi accertamenti svolti dai militari dell’Arma fino a quando, due giorni dopo la denuncia, la stessa ragazza, utilizzando di nascosto un vecchio cellulare ormai in disuso, vincendo la paura di essere scoperta dal padre, è riuscita a contattare il fidanzato. Brevissime e veloci conversazioni, sufficienti comunque a lanciare il suo grido di aiuto. Il ragazzo, tra l’incredulità e l’angoscia per quanto appena saputo, si è rivolto ai militari.

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A destare sospetti anche le improvvise e inaspettate dimissioni dal posto di lavoro da parte della ragazza, nonostante avesse ricevuto recentemente una promozione. Dalle indagini dei carabinieri, alla base del sequestro di persona vi sarebbe un movente culturale, che avrebbe spinto il padre a non accettare la relazione sentimentale della figlia con l’attuale fidanzato che, seppur delle stesse origini, apparterrebbe a un gruppo sociale diverso.

I carabinieri hanno ottenuto un decreto urgente di perquisizione dell’abitazione dell’uomo e sono riusciti così a liberare la ragazza per poi arrestare il padre. Trovato anche il cellulare della 22enne, che secondo quanto emerso dalle indagini il padre le aveva tolto affinché non avesse contatti con l’esterno.

La vittima è stata accompagnata dai militari dell’Arma in un centro antiviolenza e poi collocata in una struttura protetta seguita dai servizi sociali. L’uomo è finito ai domiciliari e, sabato scorso, l’arresto è stato convalidato dal gip del Tribunale di Vicenza che ha disposto la continuazione degli arresti domiciliari.

Vicenza, padre non accetta relazione della figlia e la chiude in casa