Immigrati si arricchiscono col Reddito di Cittadinanza: così rubano i nostri soldi

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Hanno percepito il reddito di cittadinanza, riuscendo ad ottenere complessivamente oltre 200mila euro. Peccato però che non avessero i requisiti richiesti dalla legge per averne diritto, contrariamente a quanto dichiarato tramite autocertificazione. Protagonisti della vicenda sono otto cittadini extra-comunitari residenti nella provincia di Massa Carrara, le cui rispettive situazioni sono emerse a seguito di una serie di controlli effettuati sul territorio dalla guardia di finanza (anche tenendo conto delle segnalazioni giunte dagli organi centrali) nei giorni scorsi.

Le irregolarità riscontrate facevano riferimento ad autocertificazioni formalmente compilate in maniera corretta, ma indicando informazioni non veritiere. Che non sono passate inosservate ad un attento monitoraggio: stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, diversi sono stati infatti i metodi adottati per eludere le prescrizioni della norma. In alcuni casi, nelle relative dichiarazioni, è stata omessa l’indicazione di alcuni redditi percepiti che, se considerati, avrebbero comportato il superamento delle soglie massime consentite per l’accesso al beneficio.

Due persone avevano indicato nell’apposita autocertificazione di vivere in Italia da almeno un decennio, requisito minimo necessario per ottenere il reddito di cittadinanza. Peccato che i successivi accertamenti abbiano confermato una loro permanenza sul territorio nazionale per un periodo decisamente inferiore a quello dichiarato. Un altro beneficiario risultava praticamente nullatenente, pur essendo in realtà titolare di una ditta individuale che ometteva sistematicamente di presentare la dichiarazione dei redditi. A seguito di un ulteriore accertamento fiscale circa la propria situazione contributiva, gli agenti hanno appurato come il soggetto avesse nascosto al fisco imponibili per oltre 100mila euro.

Per gli altri percettori sono state rilevate delle incongruenze nelle autodichiarazioni relative alla composizione del nucleo familiare. In un caso ad esempio, madre e figlio conviventi erano riusciti ad ottenere due distinti sussidi, pur facendo parte del medesimo nucleo. Tutti i soggetti sono stati segnalati alla procura della Repubblica di Massa per valutare la sussistenza dei presupposti per l’esercizio dell’azione penale. Oltre che all’Inps, per l’immediata sospensione dell’erogazione del reddit di cittadinanza e il recupero degli importi indebitamente percepiti ne periodo preso in esame.

Il problema nasce perché grazie al Pd non serve altro che l’autocertificazione. I controlli vengono dopo.

I rom se la spassano col reddito di cittadinanza – VIDEO

E come loro migliaia di immigrati:

Ma la cosa assurda è che possano prendere regolarmente un reddito di cittadinanza dei non cittadini:

Paghiamo il reddito di cittadinanza a 400mila immigrati e rom

MIGLIAIA IMMIGRATI HANNO RUBATO IL REDDITO DI CITTADINANZA: ANCHE PER FINANZIARE LO SPACCIO DI DROGA

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Immigrati prendono il reddito di cittadinanza e poi ci deridono:”questi coglioni accettano pure”

Non solo reddito: gli immigrati si sono fregati anche i sussidi durante il lockdown – VIDEO

Questa famiglia di immigrati occupa una casa e lo Stato ha dato loro la residenza “perché è la legge”. Non lavorano e si mantengono col reddito di cittadinanza e i vari sussidi di Stato.

Questo accade quando dai sussidi di Stato e non li limiti ai tuoi cittadini. Finisce che finanzi l’invasione e la natalità degli invasori.

Il reddito di cittadinanza va abolito. O almeno limitato agli italiani. E le toghe che di certo interverrebbero devono avere le grinfie rese inoffensive da emendamenti della nostra Costituzione.

IMPORTIAMO POVERTA’

Il tasso di occupazione degli stranieri ha subito un’ulteriore significativa flessione, passando dal 61% del 2019 al 57,3% del 2020.

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In pratica quasi metà degli immigrati residenti in Italia non lavora. Viene quindi mantenuto con reddito di cittadinanza e welfare vario. E da questi numeri sono esclusi i minori, che fruttano agli immigrati assegni familiari. Ergo, oltre la metà degli immigrati non fa un cazzo e parassita il nostro welfare: perché sono in Italia? Il primo passo deve essere chiudere ai ricongiungimenti familiari, mezzo di importazione di parassiti economici e stupratori di piazza Duomo.

Lo si legge nel XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni 2021, presentato oggi a Milano, che segnala anche un ulteriore aggravamento della povertà, che riguarda il 29,3% degli stranieri (contro il 7,5% degli italiani) e il 26,7% delle famiglie di soli stranieri (erano il 24,4% nel 2019), pari a ben 415mila nuclei familiari.

In pratica importiamo povertà.

La Fondazione stima che al primo gennaio 2021 gli stranieri presenti in Italia siano 5.756.000, 167.000 in meno rispetto al 2020 (-2,8%). Il numero degli irregolari si attesta sui 519mila, contro i 517mila dell’anno precedente. Gli stranieri rappresentano nel complesso circa il 10% della popolazione. Un vero e proprio tumore.

E metà di questo tumore potremmo asportarlo senza problemi.