In un’occasione, neanche venti giorni fa, l’avrebbe picchiata nella zona del porticciolo Sant’Erasmo, l’avrebbe trascinata fino al mare e poi le avrebbe messo la testa sott’acqua cercando di affogarla per minacciarla e spaventarla. Praticamente un pestaggio dopo cui era finita in ospedale con un “trauma cranico, facciale e toracico giudicato guaribile in 25 giorni”. La polizia ha eseguito un’ordinanza firmata dal gip Donata Di Sarno che ha disposto il carcere per H.C., tunisino di 27 anni rinchiuso ora al Pagliarelli e accusato di maltrattamenti, lesioni aggravate ed estorsione ai danni della convivente.
Costringeva la propria compagna a prostituirsi, tutto ciò per ottenere i soldi necessari a qualche dose di crack. La polizia ha quindi arrestato il 27enne tunisino per maltrattamenti, lesioni aggravate ed estorsione.
Una violenza estrema quella dell’uomo che una volta avrebbe anche provato ad affogare la donna – una palermitana di pochi anni più grande di lui – in seguito a una lite al porto di Sant’Erasmo.
Le continue violenze hanno poi portato la vittima a chiedere aiuto al commissario di Brancaccio, dove gli agenti hanno notato un modus operandi adottato dal violento anche nei confronti di un’altra persona, la sua ex, per la quale è stato sottoposto a divieto di avvicinamento.
FORZAVA LA COMPAGNA A PROSTITUIRSI PER AVERE I SOLDI PER IL CRACK
Ma un po di crak tagliato con stricnina no?Morto lo stronzo tirato lo sciacquone.
Italiane troie.