Russia: “Con soli dieci missili possiamo cancellare gli Usa”

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Già quattro anni fa la Russia aveva la tecnologia per distruggere gli Stati Uniti con appena 10 fottuti missili. Uno solo spazzerebbe via l’intera Ucraina. Tanto per rispondere a quelli che vogliono ‘arrestare Putin’.

Nel giorno in cui gli Stati Uniti annunciavano la messa in produzione della nuova testata termonucleare a basso rendimento W76-2, Mosca pubblicava sul quotidiano Zvezda un testo scritto esclusivamente in russo e non tradotto, in cui si ipotizza la potenza necessaria per cancellare la popolazione degli Stati Uniti. Il vero fine del testo non è la stima dei missili necessari (dieci) per cancellare la vita negli Stati Uniti, ma quello di rassicurare la popolazione russa sulle capacità delle nuove armi sviluppate dal Cremlino nel giorno in cui gli USA annunciavano l’entrata in produzione della nuova testata. Testata che secondo quanto scritto nella Nuclear Posture Review “è finalizzata a scoraggiare la Russia”.

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Il testo di poche ore fa, quindi, va inteso come una rassicurazione sulle capacità delle nuove armi russe, “ingiustamente ritenute imperfette” dall’intelligence statunitense. Il Cremlino non scrive nulla per caso. Ogni testo è specificatamente calibrato per un preciso scopo e poi diffuso sui media controllati dal governo. Nell’approfondimento pubblicato su Zvezda poche ore fa, l’esperto russo analizza alcuni dei sistemi d’arma di ultima generazione svelati da Putin lo scorso marzo. Soffermiamoci sul missile Sarmat, rinviando ad una successiva analisi i passaggi sul siluro Poseidon.

Per capire il testo russo dobbiamo prima capire come si inserisce l’architettura Sarmat nella futura strategia di proiezione del Cremlino.

Russia: Aliante ipersonico Avangard/Yu-71/Yu-74
Il Programma 4202

Qualsiasi sistema d’arma che raggiunge o supera una velocità superiore a Mach 5 è considerato ipersonico. Il Programma 4202 prevede lo sviluppo di sistemi HGV, Hypersonic Glider Vehicle. I sistemi HGV del Programma ipersonico 4202 sono regolarmente testati dalla base missilistica di Dombarovsky, nella regione di Orenburg. Ogni aliante ipersonico è concepito per essere armato con una testata nucleare con una resa esplosiva variabile tra i 550 kilotoni ed i 2 megatoni. Un singolo vettore Sarmat ad esempio potrebbe trasportare fino a 24 alianti ipersonici che sarebbero certamente in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa esistente. E’ una precisazione superflua, ma necessaria: nessun sistema missilistico di difesa (USA/Russia) potrebbe azzerare un attacco di saturazione di una potenza nucleare. L’attuale tecnologia non è semplicemente in grado di arrestare un massiccio attacco missilistico. Il programma BMD statunitense ad esempio: è stato progettato per sperare di intercettare una manciata di missili provenienti dall’Iran o dalla Corea del Nord. Non esiste uno scudo di difesa antimissile in grado di azzerare una minaccia stratificata di proiezione lanciata da una potenza nucleare. Ed è un dato inconfutabile.

Il primo reggimento armato con gli alianti ipersonici Avangard sarà inquadrato nella 31ª Armata Missili con quartier generale ad Orenburg, al confine sud-orientale della parte europea della Russia sul fiume Ural ed entrerà in servizio attivo con le Forze Strategiche russe entro la fine del prossimo anno. Il reggimento sarà composto da sei lanciatori ognuno dei quali armato con un singolo aliante ipersonico.

Il regime ipersonico

La rilevazione iniziale, il tracciamento e la soluzione di fuoco richiede comunque del tempo (parliamo sempre di secondi) che però potrebbero essere troppi considerando il regime ipersonico. La contromisura anti-balistica per le testate a rientro convenzionale è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l’atmosfera delle testate multiple indipendenti. Il problema dell’elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente, con l’impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. La velocità ipersonica annulla tale fase critica, rientrando nell’atmosfera in planata ad altissima velocità ed avvicinandosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta.

Il profilo di volo di Avangard/ Авангард
Rispetto alla traiettoria balistica delle testate tradizionali imbarcate sui missili balistici intercontinentali, Avangard vola ad un’altitudine di diverse decine di chilometri negli strati densi dell’atmosfera. Mentre manovra lungo la sua traiettoria di volo ed in base alla sua altitudine, la testata dell’aliante bypassa le capacità di rilevamento ed intercettazione delle difese missilistiche nemiche. Avangard è realizzato in materiali compositi in grado di resistere a diverse migliaia di gradi. L’Hypersonic Glider Vehicle russo è equipaggiato con il sistema di termoregolazione sviluppato dalla Nauka Research and Production Association. Avangard dovrebbe essere lungo circa 5,4 metri e sviluppare una velocità superiore a Mach 20. Può essere armato con una testata nucleare o convenzionale. I primi test non ufficiali dell’Oggetto 4202 sarebbero iniziati nel 2004 nel cosmodromo di Bayqoñyr e nella base Dombarovsky su vettori RS-18B. Gli aggiornamenti pubblici sull’Avangard sono stati interrotti alla fine del 2016. Lo scorso settembre i russi hanno dichiarato di aver testato un missile Topol RS-12M con un “carico di combattimento avanzato”: potrebbe essersi trattato di un prototipo Avangard. Il 12 marzo scorso infine, il vice Ministro della Difesa russo Yuri Borisov ha confermato l’inizio della produzione in serie del sistema ipersonico Avangard.

La resa esplosiva di Avangard

Secondo i russi la resa esplosiva della testata Avangard sarebbe superiore ai due megatoni. Se cosi fosse Avangard eclisserebbe in potenza qualsiasi altra testata termonucleare in servizio negli Stati Uniti, nel Regno Unito ed in Cina. Una delle armi più distruttive sul pianeta è la testata W88 / MK5 da 455 kt della linea pesante da attacco imbarcata sui sottomarini strategici classe Ohio degli Stati Uniti. I 400 Icbm Minuteman III schierati nei silos del Wyoming, North Dakota e Montana sono armati con una singola testata W87 con resa esplosiva di 300 kilotoni (475 probabile). In entrambi i casi, Avangard è quattro volte più potente.

Russia: I missili dell’Ucraina saranno i primi vettori di Avangard
Il missile balistico intercontinentale UR-100N UTTKh lanciato il 26 dicembre scorso dalla base di Dombarovsky nella regione di Orenburg, in Russia, sarebbe stato in grado di trasportare fino a tre alianti ipersonici Avangard pari ad una resa esplosiva massima di sei megatoni. E’ quanto emerge da un video generato al computer trasmesso lo scorso dicembre solo sul canale Rossija 1. Fino a poco tempo fa si credeva che il carico utile degli SS-19 Stiletto (restituiti dall’Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica) fosse limitato ad un singolo aliante a scorrimento ipersonico.

Sappiamo che i missili balistici intercontinentali UR-100N UTTKh, nome in codice Nato SS-19 Stiletto, saranno i primi vettori del sistema a scorrimento ipersonico Avangard sviluppato dalla Russia. Il sistema ipersonico svelato da Putin lo scorso primo marzo sarà implementato a bordo dei missili UR-100UTTKn che sono stati restituiti dall’Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

“Durante i primi anni 2000, l’Ucraina ha consegnato trenta missili a propellente liquido UR-100N UTTKh per pagare le forniture di gas naturale proveniente dalla Russia. I missili sono stati mantenuti nei magazzini in perfette condizioni. Sono stati progettati per restare in servizio per oltre trent’anni. Parte di questi missili saranno utilizzati come vettori per i veicoli a planata ipersonica Avanguard. I vettori UR-100N UTTKh saranno poi sostituiti dai missili Sarmat RS-28”.

Il Sarmat è ritenuto due volte più leggero dell’RS-36M. Gli SS-19 Stiletto potrebbero restare in servizio fino al 2030.

Ucraina, il terzo più grande arsenale al mondo
Dopo la disintegrazione dell’URSS, l’Ucraina si ritrovò in possesso del terzo più grande arsenale nucleare del mondo con 176 missili balistici intercontinentali (pari a 1240 testate) e 3.600 armi strategiche. La principale forza di proiezione ICBM era formata da 130 missili SS-19 Stiletto, ciascuno armato con sei testate Mirv da 550 kilotoni. Nel territorio ucraino erano stati schierati anche 46 missili RT-23 Molodets (SS-24 Scalpel) ognugno dei quali armato con dieci testate Mirv da 550 Kt. Alla caduta dell’Unione Sovietica altri 14 missili SS-24 erano presenti in Ucraina (ma privi delle testate termonucleari) insieme a diverse dozzine di bombardieri con capacità nucleari con 600 missili in inventario. Quando l’Unione Sovietica si sciolse nel 1991, l’Ucraina rivendicò la proprietà sui tutti i sistemi d’arma presenti sul suo territorio. A partire dal maggio del 1994, l’Ucraina inviò in Russia 120 missili SS-19 Stiletto e sessanta SS-24 per lo smantellamento delle testate. Tale fase si concluse ufficialmente nel giugno del 1996. Nel maggio del 1997 l’Ucraina iniziò la distruzione di tutti i silos e dei lanciatori SS-24 e SS-19 in inventario utilizzando un fondo di 47 milioni di dollari forniti dal programma di riduzione delle minacce cooperative Nunn-Lugar. La distruzione di tutti gli ICBM presenti in Ucraina dovrebbe essersi conclusa il 4 gennaio del 2001.

Russia: Missile SS-19 Stiletto/UR-100N/RS-18A

L’SS-19 Stiletto (RS-18) è un missile balistico intercontinentale a due stadi. Il sistema a propellente liquido per impiego terrestre da silo è in grado di colpire bersagli a 10.000 km di distanza. Lungo 27 metri, con un diametro di 2,5 e pesante 105 tonnellate, è entrato in servizio con l’Unione Sovietica nel 1975. Progettato in concomitanza con l’SS-17 Spanker (MR-UR-100) per sostituire l’SS-11 Sego, l’SS-19 Stiletto è stato il primo ICBM sovietico (così come l’SS-18 Satan con cui condivide anche il sistema di guida e controllo del volo) ad essere armato con testate multiple indipendenti (MIRV).

L’evoluzione della tecnologia MRV

La tecnologia Multiple reentry vehicle o Mrv, si basa sulla capacità di conferire ai missili balistici un maggiore letalità pur mantenendone invariato il numero. Le testate Mrv conferiscono al missile la capacità di colpire con diversi vettori un singolo bersaglio. Il concetto si è poi evoluto nelle testate Mirv o Multiple independently targetable reentry vehicle. A differenza delle Mrv, le testate Mirv colpiscono diversi bersagli invece di massimizzare la loro efficacia su un solo obiettivo. Le testate Marv o Maneuverable reentry vehicle, infine, rappresentano l’ultima evoluzione delle Mirv. Le Marv sono ritenute in grado modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre così da ingannare i sistemi anti-balistici.

Le tre configurazioni dell’SS-19 Stiletto

SS-19 Stiletto Mod 1/UR-100N

Il sistema di quarta generazione sovietico SS-19 entrò in sviluppo nel 1968 con primo test di volo avvenuto nell’aprile del 1973.

Il missile aveva una lunghezza di 24 metri, una larghezza di 2,5 ed un peso al lancio di 92,700 kg. Utilizzava un motore a propellente liquido a due stadi. Il primo reggimento con i missili UR-100N fu messo in allerta nell’aprile del 1975 e alla fine dello stesso anno furono schierati in Russia 60 lanciatori operativi, ognuno dei quali armato con sei testate MIRV da 500 kilotoni. Un frettoloso sviluppo del sistema ridusse significativamente la precisione complessiva dell’ SS-19 Stiletto Mod 1. Per ospitare il sistema d’arma fu necessario modificare pesantemente i silos dei missili UR-100 / SS-11 SEGO.

SS-19 Stiletto Mod 2

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La Mod 2 era una versione a singola testata da 2,5/5 megatoni dell’ SS-19. Tra il 1976 ed il 1978 l’inventario operativo SS-19 era di 180 missili, sessanta dei quali 60 Mod 2. Tale variante era stata concepita per colpire i principali bersagli induriti dell’Occidente. Rimase in servizio meno di cinque anni.

SS-19 Stiletto Mod 3/UR-100NUTTH

Lo sviluppo dello Stiletto Mod 3 fu autorizzato il 16 agosto del 1976. I problemi di precisione a lungo raggio delle versioni 1 e 2 furono risolti grazie alla riprogettazione del missile.

Il dispiegamento della variante Mod 3 iniziò nel 1980. Nel 1983 l’intera flotta Stiletto era stata aggiornata alla versione Mod 3 con designazione UR-100NUTTH, attualmente in servizio. Ogni missile è armato con sei testate Mirv da 550/750 kilotoni con una Probabilità di errore circolare di 350/550 metri ad una portata massima di 10.000 km. Nel 1984 l’Unione Sovietica schierava 360 missili UR-100NUTTH. Dal 1987 in poi sono stati gradualmente sostituiti dall’SS-24 Scalpel. Nel giugno del 2001 un missile SS-19 di 26 anni è stato lanciato dalla base spaziale russa a Baikonur, in Kazakistan, per testare l’affidabilità del sistema. Un nuovo test si è svolto nel novembre del 2006 per testare le caratteristiche prestazionali dell’RS-18. Seguirono numerosi lanci che confermarono l’integrità del sistema che potrebbe restare in servizio fino al 2030. Attualmente la Forza missilistica strategica della Russia gestisce 30 missili RS-18.

Russia: missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat/Сармат

La classe Megaton

Per il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat denominazione Nato SS-X-30 Satan 2, Putin lo scorso 21 maggio ha confermato il prossimo anno come termine ultimo per l’entrata in produzione del sistema d’arma con primo reggimento armato in servizio per il 2021. Tra meno di due anni la Russia potrebbe strutturare la sua linea d’attacco Avangard sull’RS-28 Sarmat. Il Sarmat, con la sua autonomia stimata di oltre dodicimila km, sarebbe destinato al territorio statunitense. In configurazione da assalto pesante, l’RS-28 potrebbe trasportare fino a 24 alianti ipersonici Avangard con testate termonucleari da due megatoni pari ad una resa esplosiva di 48 Mt.

Per questa configurazione specifica l’attuale terminologia (Attacco Preventivo/Rappresaglia) è estremamente riduttiva. Sarebbe opportuno rilevare che Stati Uniti e Russia, in base al New Strategic Arms Reduction Treaty, possono disporre di 700 lanciatori strategici schierati, cento in riserva e 1550 testate complessive. Il Trattato sulla riduzione degli asset strategici non pone restrizioni sul numero dei missili senza testate in inventario.

L’ultimo test sul missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat si è svolto il 30 marzo scorso. Si tratta del secondo test dopo quello del 27 dicembre del 2017. Il test d’eiezione del primo stadio è avvenuto dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca. Il test d’eiezione è necessario per validare il meccanismo che consente al razzo di lasciare il silo in sicurezza con avviamento del primo stadio del motore. Il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat dovrebbe trasportare fino a quindici testate Mirv/Marv in configurazione variabile per una resa di 150 kt/ 1 Megatone o 24 alianti ipersonici Avangard da 550 kilotoni/ 2 megatoni. Un veicolo a slittamento ipersonico elimina molte delle vulnerabilità esistenti con gli ICBM tradizionali, come le traiettorie di volo ampiamente prevedibili dopo il lancio. Il primo stadio del motore del missile Sarmat è stato testato con successo nell’agosto del 2016: i problemi tecnici individuati in precedenza sarebbero stati risolti. Denominato PDU-99, dovrebbe essere una versione modificata del motore a razzo liquido RD-274 utilizzato sugli ICBM RS-36M. Non vi sono altre informazioni. Il primo test di volo del Sarmat era stato fissato per il 2015. Le enormi dimensioni del missile hanno richiesto dei lavori di ristrutturazione dei silos che sono stati completati lo scorso anno presso il centro spaziale di Plesetsk, nel nord-ovest della Russia. I problemi riscontrati, ma non rivelati, riguardavano il prototipo. I russi continueranno a validare le caratteristiche in diverse prove reali così da evitare spiacevoli inconvenienti, come avvenuto per i missili UR-100: questi ultimi, messi già in servizio, si rivelarono incapaci di colpire obiettivi a lungo raggio per l’eccessiva vibrazione dello scafo che ne distruggeva la struttura. La leadership del Paese si dimenticò di testare il missile alla sua massima gittata, autorizzando la produzione seriale di un sistema non in grado di colpire il bersaglio a lungo raggio. Il missile super–pesante termonucleare da oltre cento tonnellate a propellente liquido è in fase di sviluppo dal 2015 in risposta al sistema americano Prompt Global Strike. E’ destinato a sostituire l’intera linea deterrente formata dal sistema SS-18 Satan, il più grande missile balistico a propellente solido intercontinentale del mondo mai realizzato ed entrato in servizio nel 1967. Il Sarmat ha un’autonomia stimata di oltre dodicimila km. È stato progettato per raggiungere Mach 20 e rilasciare testate termonucleari a rientro multiplo indipendente su traiettorie circumpolari. Per il Sarmat si parla del bombardamento orbitale frazionale: i veicoli di rientro entreranno brevemente nell’orbita bassa “diventando freddi”, rendendo cioè difficile il loro tracciamento.

Il Sarmat dovrebbe entrare in servizio con sette reggimenti delle Forze Missilistiche Strategiche della Federazione Russa. Il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat volerà entro poche settimane

Cancellato il programma RS-26 Rubezh

Un mese dopo la sua presentazione, il Cremlino annunciò la chiusura del programma RS-26 Rubezh. Il sistema d’arma, così come avvenuto per il Barguzin (l’ICBM su rotaia è stato ritenuto economicamente non vantaggioso) non è stato incluso nel Piano Strategico di Riarmo Statale che si concluderà nel 2027.

Russia: missile balistico intercontinentale RS-26 Rubezh
L’RS-26 Rubezh è stato progettato come principale vettore delle testate Avangard. Si è creata un po’ di confusione al riguardo poiché con Avangard ci si riferisce sia al vettore che al veicolo a planata ipersonica. L’RS-26 Rubezh è un missile balistico intercontinentale a combustibile solido da 80 tonnellate (la fase di spinta è inferiore a cinque minuti). I test di questo missile sono iniziati nel 2011 e nel 2015 le autorità russe hanno annunciato di aver effettuato con successo quattro lanci. Il peso dell’RS-26 è quasi un terzo inferiore a quello del missile Yars da 120 tonnellate. L’RS-26 Rubezh può essere armato con quattro testate Mirv da 300 kilotoni. Tuttavia in configurazione pesante, un singolo RS-26 potrebbe essere armato con 8 Avangard con testate da 2 megatoni.

La strategia della Russia

L’Avangard (inteso come ICBM) è un missile balistico intercontinentale armato con testate manovrabili a scorrimento ipersonico scaturite dal Programma 4202. Secondo il leader russo “il missile punta al bersaglio come un meteorite”.

Nel dicembre del 2017 il Cremlino sospese a tempo indeterminato il programma Barguzin. Incerto il destino dei cinque nuovi convogli messi in produzione dal 2015. I nuovi Barguzin sarebbero stati armati con sei missili RS-24, ognuno in grado di trasportare quattro testate Mirv (verosimilmente Marv dal sesto treno in poi). Ogni convoglio avrebbe quindi lanciato fino a 24 testate termonucleari a rientro multiplo indipendente. Il Cremlino ha garantito fondi per mantenere l’intero supporto logistico operativo. Il treno nucleare è stato ritenuto economicamente non vantaggioso. Medesimo destino anche per l’RS-26: Mosca garantirà copertura finanziaria fino al 2027 per sviluppare e produrre il Sarmat e l’Avangard. Sappiamo che il sistema ipersonico svelato da Putin lo scorso primo marzo sarà implementato a bordo dei trenta missili UR-100UTTKn (nome in codice Nato SS-19 Stiletto) che sono stati restituiti dall’Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica. L’SS-19 possiede un disegno ben consolidato ed è un sistema che la Russia conosce perfettamente. Tuttavia non si tratterà di una semplice ed economica integrazione, poiché lo Stiletto dovrà essere reso compatibile con l’hypersonic glide boost. Gli interventi strutturali potrebbero richiedere inoltre nuove modifiche ai silo esistenti. Tuttavia la possibilità di estendere il programma Avangard alla flotta Topol RS-12M (SS- 27 Sickle-B) e RS-24 Yars potrebbe già essere stata vagliata dal Ministero della Difesa russo. Il Cremlino, considerando l’imponente piano di riarmo strategico in corso, potrebbe non aver avuto scelta, sacrificando il vettore RS-26. In base ai dati dichiarati (circa 5000 km) il sistema Rubezh sarebbe stato destinato a colpire bersagli della Nato in tutta Europa. Il Sarmat, con la sua autonomia stimata di oltre dodicimila km, è destinato al territorio statunitense.

Il testo pubblicato su Zvezda

Si tratta di un testo molto semplice, ignorate le modalità d’attacco

Scrive l’esperto militare Alexei Leonkov: “È noto che circa centomila persone morirono sia a Hiroshima che a Nagasaki, cifra poi raddoppiata nei successivi cinque anni. Nel 1945 il potere delle bombe nucleari era in media di venti chilotoni: un chilotone uccise all’istante 5.000 persone. Se un missile Sarmat con una resa esplosiva compresa tra i 6,75 ed i 7,5 megatoni, colpisse un’area densamente popolata degli Stati Uniti ucciderebbe all’istante qualcosa come 33/37 milioni di persone. Quindi dieci Sarmat sono più che sufficienti per cancellare l’intera popolazione degli Stati Uniti”.

L’esperto russo sottostima volutamente il carico utile del Sarmat, dandogli una capacità “base” ma che sarebbe già in grado di cancellare la popolazione statunitense. Gli RS-28 operativi, infatti, riceveranno quasi certamente una capacità d’assalto con 24 Avangard de due magatoni per una resa esplosiva finale di 48 Mt.

Il testo si conclude così: “In qualsiasi scenario di attacco contro la Russia, l’aggressore che ha osato iniziare una guerra verrebbe completamente distrutto. Come ha detto giustamente Vladimir Putin, morirebbero tutti. Ma il presidente russo parla molto più spesso di pace ed invita i leader occidentali a porre fine allo scontro che potrebbe condurre alla guerra, l’ultima nella storia della civiltà umana. Ma altri preferiscono ingannare la loro popolazione inventando storie sull’imperfezione delle nuove armi russe”.

Quale è il senso del testo pubblicato su Zvezda? Nel giorno in cui gli Stati Uniti annunciavano la messa in produzione della testata W76-2 concepita per “colpire i russi”, Mosca aveva l’esigenza di sottolineare le capacità distruttive delle nuove armi e confutare le errati valutazioni del Pentagono.

Il testo va quindi inteso come propaganda interna, una rassicurazione nella percezione dei russi sulle capacità finali delle armi “ingiustamente ritenute imperfette” dall’intelligence statunitense.

La certezza strategica

Nel testo russo le capacità di sorveglianza, pre-allarme e rappresaglia degli Stati Uniti sono state volutamente ignorate. E’ senza dubbio vero che il Sarmat in configurazione d’assalto Avangard, arrecherebbe danni incalcolabili cambiando per sempre la storia dell’umanità. Non esiste difesa.




11 pensieri su “Russia: “Con soli dieci missili possiamo cancellare gli Usa””

  1. There are numerous reports currently circulating claiming that U.S. Army Lieutenant General Roger L. Cloutier was captured by Russian forces in or near Mariupol, Ukraine, where reports claim he was assisting the Azov battalion, which is the official Nazi unit of Ukraine.

    1. A letter to the Pentagon sent a few hours ago went unanswered, which, from a media perspective, is very unusual. If the message had been false, the Pentagon would have denied it immediately. They did NOT deny it. But there has been no official response from the Pentagon as of 6:10 p.m. EDT on Monday.

      1. twitter.com/UAWeapons/status/1511400930364825605

        la Repubblica Ceca sta fornendo “dozzine” di carri armati T-72M1 e BVP-1 IFV alle forze dell’UA.

        questi scemi di guerra
        non hanno nemmeno capito
        che senza gasolio
        i carrirarmati non camminano

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