Tassisti in rivolta contro la marchetta alle multinazionali – VIDEO

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Uber fa parte di quel movimento tellurico che alcuni definiscono ‘Grande Reset’ e che è molto più ampio di quello che molti pensano. Un passaggio di ricchezza dai piccoli ai pochi. Amazon, Uber e tante altre società sono l’avanguardia dell’impoverimento con la trasformazione da una società della classe media ad una con pochissimi ricchi e tantissimi in una condizione semischiavile. In questo contesto il reddito di cittadinanza non è un correttivo all’impoverimento della classe media, ma fa parte del piano che rende i cittadini dipendenti dallo Stato invece dello Stato dipendente dai cittadini.

Ricordate: non esiste democrazia senza classe media.

Il loro obiettivo è sostituire i piccoli commercianti con migliaia di Mohammed al servizio del cartaginese di turno.

L’unica soluzione è una sollevazione generale. Non c’è alternativa. Il sistema non è riformabile perché si sono comprati la politica.

Il servizio taxi è fermo in tutta Italia per lo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali dalle 8 alle 22.

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Lo riferiscono i sindacati delle auto bianche.

ROMA – Sono circa tremila intanto i partecipanti al corteo dei tassisti al centro di Roma.

Lo si apprende da fonti della Questura. Lo scoppio di petardi e cori contro Uber e il governo accompagnano il corteo dei tassisti provenienti da tutta Italia che stanno manifestando a Roma. Sono numerose le bandiere appartenenti a tutti i sindacati di categoria che sventolano. Il corteo è arrivato a via Cavour. I manifestanti, partiti da piazza della Repubblica, stanno sfilando lungo via Cavour diretti a piazza Madonna di Loreto. Al centro dello sciopero il Ddl concorrenza colpevole, secondo i tassisti, di deregolamentare ulteriormente il settore. “Le rivendicazioni dei tassisti sono giuste perché il meccanismo del bando applicato a tappeto ha effetti devastanti soprattutto sui soggetti meno strutturati. La priorità in questo settore è regolare le piattaforme che sono organismi di sfruttamento del lavoro. Quel punto del ddl concorrenza va rivisto e lo faremo in Parlamento”. Lo afferma il deputato Stefano Fassina che sta partecipando al corteo dei tassisti a Roma. “Chi ha una concessione è sottosto alla regolazione pubblica perché dobbiamo ricordare che i taxi sono un servizio pubblico – aggiunge – chi rispetta le regole e paga le tasse non deve essere penalizzato, come un bando che distrugge le famiglie, la libera impresa, il tessuto sociale. Saremo determinati con gli emendamenti non appena il testo arriverà alla Camera”.

MILANO – Taxi fermi anche a Milano per protestare contro il Ddl concorrenza che, secondo i tassisti, porterebbe a una ulteriore deregolamentazione del settore. Le auto bianche saranno ferme dalle 8 alle 22 e assicureranno solo i servizi essenziali. I clienti verseranno un contributo volontario, non legato alla lunghezza della corsa, che sarà devoluto in beneficenza. Un presidio è in corso in piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione centrale. Dopo i mesi trascorsi ad affrontare la crisi sanitaria in solitudine – spiegano le organizzazioni di riferimento – ora la categoria fronteggia la peggiore crisi economica di sempre senza il minimo aiuto. Incassi ridotti al minimo, ore e ore fermi sui posteggi: anche i tassisti sono allo stremo. Satam, Tam, Unione Artigiani della Provincia di Milano, Fit Cisl Lombardia, Unica Taxi Cgil, Uritaxi Milano, Confcooperative Lombardia, Ctm Malpensa, Confartigianato Bergamo e T.assotaxi chiedono che “anche la Regione Lombardia intervenga, a sostegno del settore, come previsto dalla stessa Legge Regionale 6/2012 stanziando le risorse e individuando le misure necessarie a garantire la sopravvivenza economica di migliaia di autisti e del servizio pubblico nei prossimi mesi”. “Dopo avere scritto, chiesto incontri e inviato comunicati alla stampa, tutti inascoltati – scrivono le organizzazioni – questa volta il servizio si ferma. Chi pensa che anche questa volta i tassisti potranno essere esclusi da ogni contributo si sbaglia, non ci accontenteremo delle solite false promesse: abbiamo bisogno di fatti concreti per fare sopravvivere il servizio e ripartire”.

CAGLIARI – La centrale via Roma bloccata a Cagliari da centinaia di tassisti che aderiscono allo sciopero nazionale indetto dalle sigle sindacali dalle 8 alle 22. Al centro della protesta c’è il ddl concorrenza, colpevole, secondo i sindacati, di deregolamentare ulteriormente il settore a favore delle multinazionali. Le macchine bianche sono partite dall’aeroporto di Elmas alle 9 per confluire in via Roma lato portici, fino al palazzo del Consiglio regionale. Qui una delegazione dovrebbe essere ricevuta dal presidente dell’Assemblea sarda Michele Pais, dai capigruppo e dall’assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde. Alla protesta si uniscono anche vari tassisti provenienti da altre parti dell’Isola. “Noi non siamo contro la concorrenza in quanto tale – spiega Angelo Marabotto di Consorzio Taxi Amico – ma vogliamo che sia riconosciuto il servizio pubblico, non vorremmo che si verificassero episodi di concorrenza sleale”. I tassisti chiedono lo stralcio dell’articolo 8 del ddl che prevede una riforma del trasporto pubblico non di linea e l’avvio delle riforme previste dalla normativa approvata nel 2019.

Sono state le ‘deregolamentazioni’ ad avere riempito le città di sgabuzzini bengalesi. Sono le ‘deregolamentazioni’ a favorire gli squali e far sparire i pesci piccoli.

Le regole servono a proteggere la società, senza regole vince il più forte. O il più delinquente. Spesso la stessa cosa.

Dobbiamo ribaltare tutta la narrativa globalista: liberalizzare è male, gli ‘investimenti stranieri’ sono la svendita del Paese e non la sua crescita.




Un pensiero su “Tassisti in rivolta contro la marchetta alle multinazionali – VIDEO”

  1. L’unico grande reset è un ritorno ad un socialismo nazionale che è l’opposto alla globalizzazione.

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