DRAGHI: “PRESERVARE COMPETIZIONI NAZIONALI” — “Il Governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in merito al progetto della Superlega calcio.
Strano sentire parlare Draghi di preservare le ‘competizioni nazionali’. In fondo, la Superlega è la Ue del pallone.
E intanto i big corrono in borsa.
BORSA: UNITED CORRE A WALL STREET — Avvio di corsa per il Manchester United che in avvio di seduta fa un balzo del 9,3% a 7,6 dollari a Wall Street, dove il club inglese è quotato. E la sua capitalizzazione sale a 2,88 miliardi di dollari. Nel premarket il titolo della squadra aveva segnato un rialzo ancora più deciso nell’ordine del 13%, in linea col rally alla Borsa di Milano della Juve, l’altro club quotato su un listino fra quelli che hanno fondato la Super League. La squadra bianconera guadagna ora il 15,6% a 0,89 euro e ha un valore ormai ben oltre 1 miliardo di euro (quasi 1,2 miliardi la capitalizzazione a questi prezzi).
La faccenda è semplice. Se hanno deciso di fare il salto, avranno fatto i loro conti e preso in consideazione tutte le reazioni avverse, compresa l’esclusione dalle competizioni nazionali e dei calciatori dalle nazionali. Cosa che a loro piacerebbe, tra l’altro.
IL problema delle leghe nazionali è che escludendo le ’12 fondatrici’ perderebbero ogni appeal televisivo: una Serie A senza il 65% dei tifosi varebbe economicamente 1/3 di quanto vale oggi. E all’estero non la comprerebbe nessuno. Quindi è una minaccia un po’ spuntata. Certo, perderebbero soldi anche le squadre escluse, ma avrebbero la superlega.
Pezzo di merda, per ste cose parli di “nazione”?