AstraZeneca, GB lo sconsiglia ai giovani, EMA chiede altri studi mentre lo inoculano!

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Salgano a 76 i casi di trombosi rare e a 19 i morti registrati nel Regno Unito fra le circa 20 milioni di persone che hanno utilizzato finora il vaccino anti Covid sviluppato dall’Univertsità di Oxford e prodotto da AstraZeneca. Lo rende noto oggi in un rapporto aggiornato la Mhra, l’autorità britannica del farmaco, pur ribadendo che al momento non è provato un rapporto di causa-effetto. Intanto l’organo consultivo del Regno ha comunque raccomandato di offrire un vaccino diverso alle persone con meno di 30 anni.

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Le trombosi rilevate su alcune decine di pazienti sottoposti e al vaccino anti Covid di AstraZeneca sono “un effetto collaterale potenziale sospetto” del siero “su un numero estremamente limitato” di casi. Lo ha ammesso oggi June Raine, delle Mhra, l’autorità britannica sui farmaci. Raine ha detto che “esiste la forte possibilità'” di un qualche legame “anche se occorre ulteriore lavoro per provare oltre ogni dubbio” un rapporto causale. Resta comunque l’indicazione che “i benefici di AstraZeneca contro il Covid-19 e i rischi associati, di ospedalizzazione e morte, siano superiori ai rischi per la gran maggioranza delle persone”.

Sarà così per gli anziani e i malati, non certo per il 99 per cento dei giovani sani che nulla hanno da temere dal covid, se non qualche giorno di febbre.

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Intanto, quelli dell’EMA, mentre lo inoculano, chiedono ‘altri studi’.

“Il comitato di sicurezza dell’Ema imporrà ad AstraZeneca robusti studi per capire di più sugli effetti di rischio” del suo vaccino. Lo ha detto responsabile della task force sull’analisi dei dati dell’Ema, Peter Arlett, parlando in conferenza stampa. La compagnia anglo-svedese dovrà fare “studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare si vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici”, ha sottolineato Arlett.

Cercate di capire: questi chiedono altri studi mentre continuano a vaccinare chi potrebbe rimanerci secco. E’ come vivere in una realtà parallela in cui sono diventati tutti scemi. Dov’è finito il principio di massima cautela?

Ripetiamo: non parliamo di chi ha una media probabilità di morire se contagiato, ma di chi, i giovani, non rischia quasi per nulla.