I parenti musulmani di un ex-islamico convertito al Cristianesimo, residente nell’Uganda orientale, ne hanno ucciso il figlioletto di sei anni perché lui si è rifiutato di rinunciare alla conversione.
Dopo un incontro di due ore con i parenti musulmani nel villaggio di Kameme della sub-contea di Buseta, distretto di Kibuku, Emmanuel Hamuzah ha rifiutato la loro richiesta di rinunciare a Cristo, ha detto il 38enne convertito a Morning Star News. Poco dopo i suoi fratelli, sorelle e zio paterno lo hanno aggredito fuori casa.
Suo figlio di 6 anni, Ibrahim, era fuori con lui quando i cinque parenti si sono avvicinati alle 18:30 circa, con uno che ha detto: “Dovresti rinunciare a questa fede cristiana, che è una vergogna per la nostra famiglia”.
“Mi sono rifiutato di cedere alla loro richiesta e hanno iniziato a picchiarmi con calci e colpi”, ha detto Hamuzah a Morning Star News. “Ho cercato di difendermi mentre gli altri aggressori calpestavano il collo di mio figlio, soffocandolo.”
La famiglia non ha denunciato l’aggressione alla polizia per paura di ulteriori violenze da parte degli aggressori.
Hamuzah, che con sua moglie ha altri tre figli di 10, 8 e 4 anni.
Nei giorni scorsi, in una zona vicina dell’Uganda, il pastore Wilson Niwamanya è stato ucciso mentre stava tornando a casa a Kabale con il figlio di 12 anni dopo aver consegnato letteratura cristiana lungo il confine con la Repubblica Democratica del Congo.
E pensate che dall’Uganda non viene nessuno.
Sono neri pure loro, ma né il papa né lady boldrini si sono inginocchiati e tanto meno i musulmani moderati, come vogliono farci intendere, hanno chiesto perdono per chi usa il loro dio per ammazzare chi non è puro come loro.
Questo dimostra su come ci sua tanto da dire su questa religione, che di pacifico ha ben poco.
La commissione Segre? Si può applicare, oppure con tutto il rispetto verso le vittime e non per il colore della pelle, non sono ” neri utili”? Sono Utili e meritevoli di rispetto, quelli che sono confacenti a quel progetto demenziale di appiattimento sociale, sostituzione etnica e braccia a buon prezzo per essere sfruttati dai criminali.
Un abbraccio a quel padre che ha perso un figlio, a motivo della sua fede. Questi sono i veri cristiani, che pur di non ubbidire ad una religione, filosofia od ideologia, rischiano la vita, in attesa della “vera vita”.
Aggiungo: se solo uno di noi in Italia, osa di pensare che l’islam non è pacifico, viene subito additato come razzista, fascista, una bestia, invece loro possono fare questo ed altro e nessuno si indigna. Non parlo dei comandanti, che a loro fa piacere creare un clima di tensione, quanto piuttosto di tutta la gente comune che crede nelle libertà individuali e nel rispetto reciproco ed assiste passivamente a questo scempio.