Spiace. Anzi no. Tortu continua a rovinare la festa agli immigrazionisti. Che ora non possono nemmeno portare a loro scusante la delirante scusa della ‘competitività sportiva’, come se l’Italia in questi decenni ne avesse avuto bisogno e come se avesse senso ‘comprare’ atleti invece di formarli in casa e dei propri: come una famiglia che invece di crescere un figlio proprio decide di comprarne uno per dire di avere un figlio veloce.
Filippo Tortu fa segnare 10’’18 nella finale del meeting Résisprint aggiudicandosi la sfida di Ferragosto con l’altro super sprinter dell’atletica azzurra, Marcell Jacobs. Un tempo, quello di Tortu, inferiore a quello registrato nella batteria (10’’16) ma comunque sufficiente per il primo posto. Ci si aspettava di più, anche per le condizioni ideali della pista, ai 992 metri di La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, nel Canton Neuchatel, nella regione del Giura. Il finanziere, al termine, si è mostrato comunque soddisfatto: “E’ chiaro, voglio fare di meglio ma questa è una stagione strana. Pian piano sto arrivando alla forma ideale. Un passo alla volta”. Indietro, invece, Jacobs, finito quarto con 10’’23 dopo il 10’’18 della batteria.
Vedere il termine italiano associato a chi italiano non è nemmeno per finta fa vomitare.
Vaffanculo i neri di merda.