Joe Biden sceglie la sua vice: è Kamala Harris. Senatrice quasi nera, 55 anni, è la prima donna afroamericana ad essere scelta come candidato per la vicepresidenza.
Un altro regalo a Trump. I neri maschi, molto più misogeni dei colleghi bianchi, non correranno in massa a votarla. Gli ispanici non correranno perché è nera. I bianchi già votano in massa per Trump.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 11, 2020
Ormai la sinistra del mondo occidentale è alla ricerca di sintesi improbabili delle società frammentata che rappresenta. Se solo la ‘destra’ rivendicasse in modo chiaro l’essere rappresentante della maggioranza bianca, sarebbe partito unico come Putin in Russia. Molto più semplice rappresentare gli interessi di una parte omogenea che quelli di una miriade di gruppuscoli in contrasto tra loro.
E’ curioso che la sinistra americana quando sceglie un ‘nero’ non scelga mai nella comunità afroamericana ma personaggi che nulla hanno a che vedere con gli afroamericani: Obama era un mezzo kenyano e mezzo bianco, mentre la diaspora africana in Usa è tutta dall’Africa Occidentale. In questo caso hanno pescato una figlia di un’indiana e un giamaicano.
se vince biden, si ricomincia tutto di nuovo: bombe su bombe, guerre umanitarie a iosa, attentati false flag a minchia, rivoluzioni colorate come se nn ci fosse un domani, e poi con la collaborazione di kill bill si sateneranno i talebani della siringa: microchip, marchi, contanti eiminati per sempre, Fed blindata e spostata su Urano e ogni sorto di revanscismo pedoglobalista!
Bell’articolo, la sinistra che cerca una impossibile sintesi tra le sue anime frammentate. La loro sfida è proprio questa, solo che la stanno giocando sul capo dei loro popoli.
Pensano di vincerla, sono stati educati per decenni a pensare che da un melting polt non possa che nascere l’utopia d’amore e felicità.
Avranno invece odi e lotte senza onore e pietà.