Governo vieta ai poliziotti di arrestare clandestini in fuga dalla quarantena: “Arrestiamo solo italiani”

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La sconvolgente testimonianza dei poliziotti a guardia dei centri dove i migranti positivi sono in quarantena. Il governo vuole la seconda ondata per ‘governare’ a colpi di DPCM

Mentre per gli italiani è pronto il TSO, droni ed elicotteri, se un migrante infetto tenta la fuga dalla quarantena nei centri di accoglienza, va “invitato” a rientrare, senza l’uso della forza né – non sia mai – facendo scattare le manette ai polsi.

Per questo poi accade:

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TUNISINI IN FUGA DA CENTRO ACCOGLIENZA: MASSACRATO POLIZIOTTO, FRATTURE MULTIPLE – VIDEO

Nell’ultima settimana, quattro agenti sono rimasti feriti nel tentativo di bloccare i migranti usciti dal resort con piscina Villa Sikania. I clandestini si radunano in gruppi di 20-30, puntano i poliziotti a difesa dei varchi e tentano di scavalcare il cancello. “Sanno che alcuni di loro verranno fermati, ma molti se ne vanno. Anche quelli in quarantena”. Un fatto che ovviamente costituisce una potenziale minaccia sanitaria e che investe tutta la Sicilia: episodi simili si registrano su tutta l’isola, come a Pozzallo (dove 7 tunisini sono riusciti a fuggire) o a Comiso (47 migranti scappati).

A rendere ancor più complicata la faccenda ci sono le disposizioni di servizio consegnate dalla questura di Agrigento ai poliziotti schierati a Villa Sikania. Sono state redatte ad aprile, ma sono tutt’ora valide per chi vigila sulla struttura. Nel documento, che ilGiornale.it ha potuto visionare, sono contenute due indicazioni in particolare che suscitano perplessità. La prima, quella che vieta ai poliziotti di avere l’arma pronta all’uso: la pistola e il caricatore devono infatti essere tenuti separati. La seconda, invece, riguarda le modalità di azione per riuscire a prevenire l’uscita e l’allontanamento dei migranti per tutta la durata della quarantena: i poliziotti devono agire con fermezza, ma nel massimo rispetto della dignità umana. Quindi possono solo “invitare” gli eventuali stranieri fuoriusciti immotivatamente dalla struttura a rientrare. Senza però usare metodi coercitivi.

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Il risultato è che con molta fatica gli agenti riescono ad opporsi a chi tenta di scappare. Quando 20 o 30 persone cercano di evadere, e la pattuglia di servizio non è in parità numerica, è normale che 2-3 di loro riescano a fuggire. Villa Sikania, peraltro, non è certo stata pensata per chiuderci all’interno delle persone: nasce come residence e le vie per uscire sono infinite. Difficile, se non impossibile, controllare tutti i varchi, soprattutto se al massimo si può usare un “invito” a rientrare. In una occasione alcuni migranti in quarantena obbligatoria sono stati ripresi, hanno opposto resistenza a pubblico ufficiale, sono stati riportati dentro la struttura e per loro non c’è stata alcuna conseguenza reale. “Lei mi insegna – dice la fonte – che se questa cosa la facesse un italiano, per lui scatterebbe l’arresto”.




7 pensieri su “Governo vieta ai poliziotti di arrestare clandestini in fuga dalla quarantena: “Arrestiamo solo italiani””

  1. Conosco diversi agenti e mi dicevano che uno dei problemi più grossi che hanno è riuscire a tutelarsi legalmente, perché se minimo torcono un capello durante un arresto rischiano una causa e una condanna.
    La magistratura e la legge gli stanno contro!

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