Eurafrica: il piano per portare in Europa 200 milioni di africani

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Il piano di sostituzione etnica dei popoli europei è nero su bianco: 200 milioni di africani dovranno vivere in Europa, dicono.

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Le ondate migratorie africane di oggi non sono che un preludio. Dei 2,2 miliardi di cittadini che si aggiungeranno alla popolazione mondiale entro il 2050, 1,3 miliardi saranno africani – circa la dimensione della popolazione cinese oggi. E molti di loro avranno i mezzi per viaggiare. Perché solo i benestanti possono emigrare.

Gli africani che oggi rischiano il viaggio verso nord attraverso il Mediterraneo non sono infatti i più poveri, ma quelli con un telefono cellulare per organizzare il viaggio e il denaro per pagare i contrabbandieri. Pochi dei nigeriani che tentano la traversata provengono dal nord povero del loro paese, per esempio; quasi tutti provengono dal sud più ricco. Ergo: più le nazioni africane diverranno benestanti, più la migrazione aumenterà.

“The Rush to Europe”, libro di Stephen Smith della Duke University, analizza le passate migrazioni internazionali come quella dei messicani in Usa per dimostrare che il numero di ‘afro-europei’ (così definiscono gli africani che vivono in Europa) potrebbe salire dagli attuali 9 milioni, un numero già enorme, a 200 milioni entro il 2050: un quarto della popolazione totale dell’Europa.

E parliamo solo di africani. Se comprendiamo altre popolazioni, nel 2050 l’Europa sarà tale solo nominalmente. Per l’Italia il passaggio degli italiani da padroni a minoranza sarà tra il 2050 e il 2080:

Lo studio: italiani saranno minoranza in Italia entro il 2080

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E non la definiscono ‘sostituzione etnica’. Dicono che non esiste.

Il progetto Eurafrica:

Esiste una strategia alternativa “Eurafrica” di fusione tra Africa ed Europa. Alex de Waal, un esperto in Africa presso la Tufts University, concorda che è l’unico corso realistico: “La logica della storia è un mercato europeomediterraneo che attraverserà anche il Sahara”, dice. “La sfida è riconoscere quella realtà e renderla reciprocamente vantaggiosa e regolata. I muri non funzioneranno.”

Significa anche creare rotte regolamentate per i migranti che viaggiano in entrambe le direzioni. Nel corso del secolo, i distretti europei che oggi hanno un carattere eurafricano – parti di Barcellona, ​​Marsiglia, Bruxelles e Londra – diventeranno più la norma che l’eccezione. “I migranti africani forniranno una parte significativa della forza lavoro europea, quindi dobbiamo chiedere quale parte della forza lavoro e quale tipo di formazione dobbiamo fornire”, afferma de Waal. La musica e il cibo africani diverranno più importanti nelle diete culinarie e culinarie europee.

Le due opzioni, Fortress Europe contro Eurafrica, potrebbero un giorno finire come una scelta tra negazione e realtà. L’Europa non può isolarsi dai drammatici cambiamenti a lungo termine nel suo vicino continentale. Piaccia o no, Eurafrica è parte del destino demografico e culturale dell’Europa. È meglio, sicuramente, non ignorarlo o rifiutarlo, ma capire come renderlo un successo.

Insomma, arrendetevi e fatevi piacere lo stupro collettivo dell’Europa. Perché il piano di sostituzione etnica funzioni è infatti necessario che gli europei si pieghino alla logica che questa sia “inevitabile”: in realtà non lo è. Abbiamo visto cosa può fare un uomo solo – Salvini – se gli si dà potere. E cosa potrebbe fare senza zavorre intorno.

Ma il piano della Sinarchia globale è ora alla luce del sole: Eurafrica e 200 milioni di Kyenge.

E la Ue è parte integrante e motore di questo progetto attraverso la riapertura dei porti italiani e il ricollocamento degli immigrati in tutta Europa. Soprattutto in Italia. Non è riformabile.




7 pensieri su “Eurafrica: il piano per portare in Europa 200 milioni di africani”

  1. Werner, amico mio,grato tuo intervento.
    Ma sai che di queste discussioni
    che stiamo fecendo noi ora il 99% della popolazione neanche sa di cosa parliamo(senza offesa) tu pensa se i ns onorevoli,ne san qualche cosa? O mi sbaglio? Coreggimi se sbaglio. Ciao

    1. Carissimo, nulla da eccepire al tuo intervento. Purtroppo le masse sono indifferenti perché pensano solo al calcio, ai viaggi, al telefonino di ultima generazione, a sc***re, a ubriacarsi, ecc., e loro, chi ci comanda fa quello che vuole e ce lo impone.

I commenti sono chiusi.