Video incastra Open Arms, incontro con scafisti: “Sì, abbiamo contatti” – VIDEO

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Ecco gli incontri di Open Arms con gli scafisti libici. Nel 2016 le milizie islamiche libiche, prima che l’Italia ricostituisse la locale Guardia costiera, utilizzavano le motovedette dell’ex marina di Gheddafi per scortare i gommoni verso le ong, un po’ come ha fatto l’altro giorno Trenta con la nostra Marina.

Qui come i trafficanti fanno partire i gommoni carichi verso la navi delle Ong:

Qui quando i barconi scortati dagli scafisti arrivano all’appuntamento con Open Arms:

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Sono questi trafficanti umanitari che esigono di sbarcare la loro ‘merce’ in Italia. Vadano in Spagna.

E ormai le testimonianze e le prove filmate contro Open Arms e le altre ong si moltiplicano. Ascoltate, e non fermatevi alla testimonianza del clandestino:

E ricordiamo il processo per il comandante della Proactiva Open Arms, Marc Reig Creus e per il capo missione Ana Isabel Mier.

Le accuse della Procura di Ragusa: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per quanto accaduto a marzo 2018, quando la ong spagnola.

All’epoca, prima di Salvini, la Proactiva Open Arms avrebbe imposto all’Italia lo sbarco dei clandestini prelevati in Libia ignorando le sollecitazioni arrivate dal Centro di coordinamento italiano e le indicazioni di Madrid che indicava al comandante e al capo missione di chiedere lo sbarco a Malta. Da La Valletta era stato accordato uno “medevac”, ovvero l’evacuazione medica urgente per tre migranti che necessitavano di cure immediate. Nella richiesta di processo, il procuratore capo Fabio D’Anna e il sostituto Santo Fornasier, hanno sottolineato che lo Stato italiano è diventato vittima di una violenza privata con il fine di “favorire l’immigrazione clandestina”.

E ad inchiodare l’ong le registrazioni effettuate con le videocamere “go pro”.

I membri dell’equipaggio, dopo aver raggiunto l’imbarcazione in avaria dei migranti, hanno urlato: “We go to Italy”, “Andiamo in Italia”.

E Vox ha il video che aveva segnalato alle procure insieme a questo del Moas:

E’ innegabile che lavorano non per salvare persone, ma per trasferire più africani possibile in Italia. Malta è sempre stata più vicina. La Tunisia è sempre stata più vicina.

Ong, parla il trafficante libico: “Open Arms trafficava clandestini”