Su questa notizia, il reportage di Lorenzo Cremonesi su una motovedetta della Guardia Costiera libica:
Scafista confessa: «Mettiamo poca benzina contando sulle Ong» – VIDEO
Ci sono altri spunti interessanti.
Il comandante della motovedetta Guardia Coste Ras Lgder libica, tra le tante donate dall’Italia: “Ho visto personalmente molti contatti su Facebook o Twitter tra Ong e scafisti e vedo molti contatti tra loro”.
“Per prima cosa parlo con il pilota – spiega il comandante della guardia costiera – e chiedo che spenga il motore. Se nessuno ferma il motore, avvicino il mio zodiac alla barca. A quel punto sono molto vicino, fermo il motore, parlo a tutti, uno a uno e dico loro di salire”.
“Parlo con le Ong – risponde Mustafa – chiedo loro di non avvicinarsi per non mettere a rischio la vita dei migranti. Ma a volte non stanno ad ascoltare”.
“Non stanno ad ascoltare – insiste Mustafa – vogliono solo prendere i migranti. E questo crea una situazione pericolosa”.
Alla domanda se crede che vi sia un “coordinamento” tra scafisti e Ong, il militare risponde in maniera affermativa. E non solo: “Sì, senz’altro. Ho visto personalmente molti contatti su Facebook o Twitter tra Ong e scafisti e vedo motli contatti tra loro”.
🔴Commanding Officer of Libyan Coast Guard ship "Ras Jadar": NGOs coordinate with smugglers via social networks❗️#migrantcrisis #TogetherForRescue #UNHCR #Seenotrettung #LibyscheKüstenwache #Refugees #Frontex #BackAtSea #MSF #SeaWatch3 #AlanKurdi #SeaEye #Frontex @GeraldTatzgern pic.twitter.com/T6byi4izxz
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) July 25, 2019