Il trionfo della Lega nel ballottaggio per il sindaco di Ferrara, come in altre roccaforti rosse, dopo sessantanove anni di ininterrotto potere rosso, non è solo una vittoria politica. E non è solo una vittoria contro un Pd sempre più barcollante.
E’ anche, dopo lo schiaffo delle europee, un altro colpo al cuore del cattocomunismo rappresentato dai vescovi. Ferrara è infatti la città dell’arcivescovo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo della CEI che si occupa di immigrati. Da anni anti-leghista per eccellenza. Che da anni si è scontrato con l’ormai nuovo sindaco di Ferrara, il leghista Alan Fabbri. E noto per dichiarazioni sempre più deliranti:
Non solo. Perego, aveva chiesto “un’alternativa politica” alla Lega. Intervistato dal Corriere della Sera, il prelato aveva criticato il governo e si era appellato: “C’è consapevolezza sociale, ma non si trasforma in progetto politico”. I vescovi sono sempre più irrilevanti politicamente e culturalmente.
Ricordiamo uno dei più recenti attacchi del nuovo sindaco dell’ex rossa Ferrara a Perego:
“La nostra comunità non vuole essere oggetto di una sostituzione etnica né tanto meno veder annacquati i propri valori cristiani”
Anche il voto di ieri a casa del vescovo favorevole alla sostituzione etnica l’ha confermato.
L’ultimo attacco di Perego alla Lega e a Salvini è stato:
Vescovo dei clandestini contro Salvini: “Esibisce il rosario e il vangelo per ottenere consensi”
Hahahahahahahahah Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr alla faccia dei Vescovi.