Salvini “toglie” la bandiera italiana alla Mare Jonio di Casarini

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Sarà l’effetto del ‘decreto Salvini bis’, nel caso la nave Mare Jonio di Casarini venisse di nuovo dissequestrata e tornasse a raccattare clandestini.

Il decreto va infatti a vietare i traghettamenti in mare.

Intanto le sanzioni, che renderanno insostenibile traghettare clandestini a livello economico: “Chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali, con particolare riferimento alle istruzioni operative delle autorità SAR competenti o di quelle dello Stato di bandiera. Le sanzioni previste sono di duplice natura:in ogni caso, una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero trasportato. Competente all’accertamento della violazione e all’irrogazione della sanzione è il Corpo delle Capitanerie di porto”.

Un carico di 100 clandestini comporterebbe una multa di 550.000 euro.

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Ma attenzione, ancora più importante: “nei casi più gravi o reiterati e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, la sospensione da 1 a 12 mesi o la revoca della licenza, autorizzazione o concessione ad opera delle autorità amministrative competenti“. In pratica, quello che Toninelli non ha fatto fino: via la bandiera.

Toninelli che, con il decreto, perde ogni competenza sugli sbarchi: “Si interviene in materia di Codice della Navigazione, in particolare su “Divieto di transito e di sosta” di navi mercantili nel mare territoriale, limitando le competenze del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino. Viene attribuita al Ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”.

L’articolo tre del decreto, invece, modifica l’art. 51, comma 3-bis, c.p.p.,: “estendendo ai reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche nelle ipotesi non aggravate, sia la competenza delle procure distrettuali sia la disciplina delle intercettazioni preventive. Si consente così di contrastare “a monte” l’organizzazione dei trasporti di stranieri irregolari”.

Salvini non molla.