La Guardia di frontiera polacca si è trovata davanti ad un’insolita situazione, durante l’ispezione di cittadini stranieri presso l’aeroporto Okecie: tre ragazzine appena sbarcate insieme al padre erano ricercate dalle autorità svedesi perché ‘rapite’.
Dopo una serie di indagini, la polizia polacca ha scoperto che Denis Lisov, questo il nome del padre, un uomo di etnia russa, era fuggito dalla Svezia perché lo Stato svedese gliele aveva tolte, affidandole ad una famiglia adottiva musulmana, e poteva vederle solo per sei ore alla settimana. Incredibile.
La giustizia locale si è dimostrata tale. La corte polacca incaricata del caso ha deciso che i bambini devono rimanere con il loro padre. Perché in Polonia vige ancora il buonsenso. Questo perché è favorevole al benessere dei minori, lasciarli alle cure del padre, ha detto il giudice Zaneta Selig-Kaczmarek, che ha voluto personalmente sentire i bambini: “Sono molto legati al padre. Parlando con me, hanno detto chiaramente che vogliono stare con il padre, amano il loro papà e non vogliono separarsi da lui”.
Il ministro dell’Interno polacco ha celebrato con gioia la decisione del tribunale:
Decyzją sądu dzieciaki zostają z Ojcem. Dobra robota @PolskaPolicja i @Straz_Graniczna https://t.co/yPz7KyRCE8
— Joachim Brudziński (@jbrudzinski) April 3, 2019
Ora la Polonia sembra decisa a concedere asilo politico alla famiglia per evitare che la Svezia chieda l’estradizione per rapire – questo il termine corretto – le tre ragazzine e darle ai musulmani.
Dzis o godz. 12 w Sądzie Rej. dla https://t.co/jEWexW7egh. Warszawy rozpocznie się posiedzenie, na którym Sąd zdecyduje czy trzy Rosjanki, które uciekły wraz z ojcem przed urzędnikami ze Szwecji będą mogły pozostać w Polsce. Dzieci spędziły noc z ojcem wskutek postawy @OrdoIuris pic.twitter.com/hL7eBD3RC8
— Bartosz Lewandowski (@BartoszLewand20) April 3, 2019
La giudice Žaneta è nome da donna.