Oggi abbiamo passato la giornata a Mosca, a conferire con Putin per decidere come muoverci, dopo lo scoop del Corriere che ha scoperto i piani del Cremlino: un colpo di Stato contro Mattarella grazie ad un’armata di 400 profili Twitter.
Quindi, tra una vodka e l’altra ci siamo persi la gravissima denuncia di Messora, uno dei pochi giornalisti indipendenti italiani. Anzi, ce l’ha girata lo stesso Putin dopo il nostro ritorno nella fabbrica dei trolls di San Pietroburgo:
IL QUIRINALE CI HA SCHEDATI? https://t.co/Cv6ailOYDO pic.twitter.com/Vbpe104nX5
— Maurizio Blondet (@MaurizioBlondet) 3 agosto 2018
Dell’esistenza del dossier di Mattarella su uno o più giornalisti indipendenti, lo scrive nero su bianco lo stesso organo di disinformazione per eccellenza, il Corriere:
Il fatto che un giornale come il Corriere si senta libero di poterlo scrivere, significa che lo considerano normale amministrazione.
Non è normale amministrazione. E’ un attentato alla libera informazione.
Se avessimo una magistratura normale, verrebbe aperta un’inchiesta. Non accadrà.
Ma ora abbiamo una maggioranza populista. Quindi chiediamo ad uno dei tanti parlamentari che ci legge di presentare un’interrogazione parlamentare.
Di più: serve una commissione di inchiesta che chiami lo stesso Mattarella a testimoniare. Un Presidente della Repubblica non può tenere dossier su cittadini italiani in un cassetto del Quirinale. Dimissioni, Mattarella. E non le chiedono i troll russi, le chiedono i cittadini italiani liberi.
Ps. Del delirante articolo del Corriere sull’attacco contro Mattarella su Twitter coordinato da Putin, foto:
Nemmeno vale la pena parlare. E’ ridicolo pensare che qualche account su Twitter (nemmeno Facebook) possa influenzare il dibattito politico più di tutti i giornali e televisioni. Basti dire che il vice direttore è sul libro paga di Soros:
Meglio, in caso, essere su quello di Putin.
