Anche nel 2016 eliminati 62mila bimbi italiani

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Il numero delle IVG – termine asettico con il quale si definisce l’assassinio di bambini – è più che dimezzato rispetto al 1982. Ma rimane una vera e propria ecatombe. Parliamo di milioni di bambini italiani che mancano. Ai quali è stato impedito di nascere in questi ultimi decenni, con l’obiettivo di ‘fare posto’ e importare ‘loro’. Come dimostra l’evoluzione della Bonino da paladina dell’aborto a fanatica dell’immigrazione.

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Nel 2016, ultimo dato disponibile, il numero di aborti è stato pari a 84.926, segnando un meno 3.1% rispetto all’anno precedente quando ne erano state registrate 87.639. Fortunatamente, parliamo nel 30 per cento dei casi di immigrate, ma ciò non toglie che anche nel 2016, 62 mila bambini italiani sono stati eliminati prima di nascere.

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E la diminuzione potrebbe essere dovuta all’effetto “pillola dei 5 giorni dopo”, ovvero l’aborto precoce.

Un terzo degli aborti in Italia continua ad essere a carico delle donne straniere. Dopo un aumento importante nel tempo, gli aborti si sono stabilizzati e negli ultimi tre anni cominciano a mostrare una tendenza alla diminuzione: sono il 30% di tutte le IVG nel 2016, rispetto al 31.1% nel 2015. Per tutte le classi di età le straniere restano ancora più elevati delle italiane di 3 volte.