Presentato il piano finanziario 2018 della Tari (tassa sui rifiuti) per il Comune di Samarate: nel documento c’è una novità, il rincaro per le cooperative che nel territorio comunale gestiscono il business dell’accoglienza dei finti profughi. Sarà raddoppiata! I costi per le famiglie, invece, resteranno invariati o scenderanno.
Spiega il sindaco della Lega Leonardo Tarantino: «Dopo le verifiche effettuate dagli uffici verrà correttamente applicata alle cooperative che gestiscono i richiedenti asilo la tariffa relativa alle attività economiche e di accoglienza e non la tariffa relativa alle residenze di famiglia al fine di far corrispondere a una produzione di rifiuti elevata un giusto maggior costo con una Tari che in questi casi mediamente raddoppierà». Il piano finanziario 2018 è stato illustrato in commissione bilancio e dal documento emerge che per la Tari Samarate conferma un comportamento da comune virtuoso che riesce a contenere la tariffa applicata ai cittadini. In proposito fa rilevare l’assessore all’Ambiente Luca Macchi: «È confortante il confronto tra il costo complessivo del servizio pari a 1.522.000 euro, e il costo standard calcolato secondo i parametri ministeriali che ammonterebbe a 1.864.000 euro. Grazie al modello gestionale usato e alla percentuale di differenziata la nostra città spende quasi il 20% in meno dello standard stabilito»

Se l’immigrazione é davvero una risorsa, va tassata. Quindi tasse sulle rimesse degli immigrati, sui loro permessi di soggiorno, sulle loro proprietà immobiliari, e tasse sugli affitti di immobili a loro. Quelle che si potrebbero fare e che non faranno mai.
Ne dico una improbabile e di difficilissima applicazione: tassazione speciale su ogni nucleo formato da cittadini stranieri regolari, che aumenta con l’aumentare del numero dei componenti. Nel mio mondo ideale, gli immigrati (soprattutto gli afroislamici, perché l’obiettivo deve essere colpire loro), più figli fanno, più tasse pagherebbero.