M5S, in Toscana i candidati sono tutti di Sinistra

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In Toscana le Parlamentarie le ha vinta l’ala sinistra del M5S. I candidati saranno tutti di estrazione di estrema sinistra

Fino a sei anni fa, prima di diventare un colonnello Cinque stelle, Alfonso Bonafede era il legale del comitato dei NoTav fiorentino che oggi è una delle costole di Potere al Popolo a Firenze, partitino dei centri sociali, scampoli di Rifondazione e gli irriducibili dell’antagonismo rosso.

Poi c’è Gianluca Ferrara, appena imbarcato. Napoletano trapiantato a Viareggio, racconta di essere «uno dei blogger più seguiti» del Fatto Quotidiano.

Per non parlare degli altri. Volontari in cooperazione umanitaria ed europeisti.

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Ad esempio Donella Bonciani, seconda al senato nel Toscana sud. Avvocato, 56 anni, di Bucine, è anche grazie ai suoi esposti che è partita l’inchiesta contro gli appalti dell’Ato sud sui rifiuti. A scorrerle tutte le liste appena uscite dalle Parlamentarie sembrerebbero quelle di una “ditta” d’altri tempi, scampoli di un retroterra che sa di Social forum, disobbedienza e cultura no global. Sì perché nei collegi proporzionali per camera e senato in Toscana ha vinto la “sinistra” Cinque stelle.

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Non è un caso che quasi tutti i capilista dei sei collegi proporzionali usciti dalla democrazia del clic siano “vicini” al dominus delle liste, il consigliere regionale Giacomo Giannarelli, carrarese, formazione e interessi proiettati su battaglie ecologiste, legalitarie, insomma quelle della vecchia sinistra movimentista. È stato lui, la notte prima del via alla consultazione online, a imporre la chiusura del gruppo Facebook “Toscana a 5 stelle”. «Era un nido di cordate», dicono dal quartier generale. La lucchese Laura Giorgi ha pubblicato lo screenshot della mail-epurazione. S’è rivoltata mezza base.

In Toscana ha prevalso l’ala meno populista.

La natura camaleontica M5s è diventata una strategia. Difficile immaginare così una Giulia Torrini, 33enne cecinese, operatrice in un centro migranti e un passato da candidata a Casale Marittimo in una lista civica filo-dem, sbracciarsi a Montecitorio contro i «clandestini» e le «ong taxi dei profughi» (copyright Luigi Di Maio). O che lo faccia Riccardo Ricciardi, 36 anni, regista e consigliere comunale a Massa. Primatista nel plurinominale alla camera, nelle chat lo chiamano il guevarista massese.

Prima nel listino senatoriale anche la sacerdotessa dell’alterità grillina Laura Bottici, radici nella Carrara anarchica e un presente da condottiera anti-casta. Stremata dall’agonia della sinistra, si sarebbe arruolata anche Gloria Vizzini, insegnante lucchese. E tuoni e fulmini trumpisti non li vedrete sferrare da Chiara Yana Ehm, italo-tedesca di Reggello con esperienza nelle ong dei diritti umani in corsa con Bonafede sul proporzionale fiorentino. Men che meno da Francesco Berti, 26 enne livornese, laurea in legge a Pisa, studi da criminologo in Belgio e un’esperienza da assistente al parlamento europeo; o da Luca Lauricella. Nella faida pisana fra i due meetup, lui ha fondato quello progressista.

Se c’è una “destra” 5 stelle nelle liste toscane è fatta di seconde file, volti per cui l’elezione sarà una missione quasi impossibile.