La confessione del sindacalista: “Ormai da anni ce ne freghiamo dei lavoratori italiani”

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Andrea Cipolla è un sindacalista della Cisl, in Trentino Alto Adige. Ha scelto di candidarsi con CasaPound: una decisione che ha fatto discutere, portando il sindacato alla minaccia di licenziarlo. Ecco cosa dice, dall’interno, di come si sono trasformati i sindacati nell’ultimo periodo.

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Da quanti anni sei in Cisl e di cosa ti sei occupato finora?

Sono un iscritto Cisl dal 2000 appena entrato in fabbrica, la Plasmon, che si trova nella mia città natale. Ho svolto attività di delegato dal 2008, ed ero responsabile dei giovani a Latina.
Nel 2011 sono stato assunto presso la Fai Cisl del Trentino a tempo pieno, occupandomi del settore Agroalimentare e Forestale.

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In una situazione di forte crisi lavorativa come quella odierna, cosa rimproveri ai sindacati italiani?

In questo momento storico di crisi lavorativa, posso rimproverare ai sindacati il completo abbandono nei confronti dei lavoratori e sempre più, la presenza in discussioni politiche come lo Ius Soli.

Ti eri mai candidato prima e perché adesso proprio con CasaPound?

Seguivo nei primi anni 2000 alleanza nazionale, poi sentitomi tradito da gente come Fini, ho sempre seguito CasaPound con orgoglio perché trovo in loro degli ideali che mi rispecchiano: amano la Patria, amano il popolo italiano ed oggi , per la situazione che si è creata nel nostro Paese, abbiamo bisogno di persone che prendano in mano la Nazione e che la riportino ai suoi splendori. Mi sono candidato ora perché intendo dare un forte contributo al movimento.