Bimba senza velo bastonata da madre musulmana: «Ho portato in Italia apposta quel bastone»

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Picchiata brutalmente dalla mamma perché non voleva indossare il velo. È questa la storia che una ragazzina di 11 anni che vive a Vicenza. Un’altra storia di integrazione. L’ennesima.

A sferrare i colpi con un bastone la mamma dell’adolescente – del Pakistan – che, in nome dell’osservanza islamica, la puniva per l’abbigliamento quando questo non era ‘adeguato’.

«Ho portato in Italia apposta quel bastone, l’ultima volta che ero andata a casa», ha detto la donna agli psicologi.

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Le forze dell’ordine hanno disposto il trasferimento della figlia in una struttura protetta, quindi costi per i contribuenti, ma presto potrà esserci un riavvicinamento con i genitori che la bastonano, dopo un percorso di assistenza.

Il caso è stato segnalato dal progetto Arca, equipe specialistica che segue in Veneto i minori maltrattati e vittime di abusi sessuali. Lo stesso che denunciò il caso della sposa bambina di 9 anni, che i media di distrazione di massa tentarono di smentire, ma che venne poi confermato.

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Gli immigrati. Nel migliore dei casi sono un costo (le strutture protette hanno un costo pesante). «Arca», diretta dallo psicologo Claudio Vencato, nelle scorse settimane ha ottenuto dalla Regione Veneto un nuovo finanziamento di 116mila euro. Che pagano i contribuenti. Se non ci fossero islamici, non ci sarebbe bisogno di questi servizi.

Nel peggiore sono violenza.

L’integrazione non esiste. Esiste l’annichilimento della nostra cultura per mano di quella, brutale, degli immigrati.




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