Profughi lanciano petardi contro presidio cittadini

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Protagonista, ancora, la famigerata cooperativa Versoprobo, quella gestita da un segretario locale del PD. Che è anche la proprietaria della palazzina incendiata dai cittadini di Ascoli l’altro giorno.

Convivenza forzata sempre più difficile a Roncolevà tra i cittadini e i profughi che da mesi alloggiano nella villa a due piani posta sulla provinciale per Mantova, acquistata e messa a loro disposizione dalla cooperativa “Versoprobo” di Vercelli.

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Da sei mesi ininterrotti davanti all’alloggio degli africani si è stabilito un presidio permanente di residenti, che a turno, anche nelle ore notturne, tiene alta l’attenzione sul problema e monitora il luogo, anche per scongiurare nuovi arrivi e problemi di ordine pubblico.

Ma la rabbia dei residenti è principalmente rivolta verso la cooperativa piemontese che zitta zitta ha fatto arrivare nella piccola borgata veronese sul confine con la nostra provincia decine di extracomunitari provenienti dall’area sub sahariana.

«Questi signori – riferiscono dal presidio – hanno l’obbligo di lasciare un loro responsabile nel centro di accoglienza durante la notte, cosa che spesso viene disattesa».

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La rabbia si è trasformata in preoccupazione quando lo scorso 30 dicembre i migranti hanno cominciato a gettare grossi petardi e una vera e propria bomba carta contro il presidio.

«Uno, in particolare, sembrava una bomba», dicono, «al punto che abbiamo chiamato i carabinieri». «Il problema in sé non è il lancio di petardi, comunque pericolosi, ma il mancato controllo da parte degli operatori della cooperativa. Qui ci si poteva davvero fare male. E sarebbe curioso sapere – terminano – chi ha pagato agli ospiti i petardi».

Oltre a vitto, alloggio e paghetta quotidiana, con lo status di profugo ora ti passano anche le ‘bombe’ da scoppiare a Capodanno.

Ricapitolando: questa coop gestita da uno del PD fa talmente tanti soldi con l’accoglienza dei fancazzisti, da acquistare palazzine in giro per l’Italia. Ad Ascoli, quella incendiata, l’avevano appena comprata. Ora si apprende dell’acquisto di quest’altro immobile nel Veronese. Gli immigrati rendono più della droga, ma chi li gestisce è peggio di chi traffica in stupefacenti: il secondo danneggia chi si fa, il primo tutti.




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