Strappalacrime scoop del giornale locale di Verona sui ‘profughi’ nigeriani che vivono con il parroco e hanno scoperto la neve
Nicolò Vincenzi Methew prima di entrare in canonica evita le pozzanghere d’acqua e gli ultimi resti della neve caduta domenica scorsa. Alla domanda di Don Daniele Soardo, se l’avesse mai vista prima, guardando il campo di calcio imbiancato fuori dalla finestra sorridendo dice di no: «Mai, in Nigeria non nevica». Methew ha poco più di vent’anni, è in Italia da marzo ed è originario del Paese centroafricano. Ora è ospitato dalla parrocchia di Povegliano, insieme all’altro connazionale James, in un piccolo appartamento. La sua storia è simile a tante altre. Morto il padre e dopo essere sopravvissuto ad una mattanza, racconta di aver lasciato la sua terra su un grande autobus alla volta del Niger. Da lì, dopo una settimana di viaggio è arrivato in Libia, a Tripoli. Nella capitale però è stato incarcerato per tre mesi in condizioni che definisce «too bad», pessime. (…)
Sono tutti sopravvissuti a mattanze che non ci sono mai state. Ma non è importante. I giornalisti non indagano, riportano solo le cazzate che questi raccontano pur di farsi mantenere dagli Italiani.