Vaticano, Coop e ‘ndrangheta si dividono la ricca torta
Sono numeri che fanno tremare i polsi, e ti fanno subito pensare al titolo di Libero.
Nell’Italia del record dei disoccupati e di chi è costretto a vivere in auto, sono 3231 i comuni italiani, il 40% del totale, costretti ad ospitare i richiedenti asilo sul loro territorio. Una diffusione capillare. La messa in pratica di un piano di sostituzione etnica.
Nelle strutture italiane – il dato si riferisce al mese di luglio del 2017 – sono ospitati complessivamente oltre 205 mila richiedenti asilo: la maggioranza nigeriani, bengalesi e pakistani.
Ma andiamo nel dettaglio. Per quanto riguarda l’accoglienza nei famigerati Sprar tra il 2012 e il 2016 il numero di persone accolte è quadruplicato: si è passati da poco più di 7800 nel 2012 ad oltre 34 mila nel 2016.
La rete vaticana da sola accoglie oltre 23 mila fancazzisti su tutto il territorio italiano. Le strutture complessivamente messe a disposizione dalle diocesi per l’accoglienza sono state 1755. A livello diocesano le realtà più coinvolte sono Bergamo (con circa 2.200 accoglienze), Milano (oltre 1.600) e la diocesi di Teggiano-Policastro con quasi 1000 persone.
Parliamo di un business mostruoso. Un rapido calcolo ci informa che solo per il Vaticano parliamo di 805 mila euro al giorno. In un anno: 293.825.000 , quasi 300 milioni di euro. E’ un fatturato degno di una multinazionale. Probabilmente superiore ai centri gestiti dalla ‘ndrangheta. Anche se spesso le due ong collaborano:
Il figlio del Prete con agganci in Vaticano e il business dei finti profughi
In totale, per mantenere quest’ora di fancazzisti africani e pakistani in fuga dalla guerra in Siria in hotel e case spendiamo 2.618.875.000 , parliamo di quasi 3 miliardi di euro. Solo di spese ‘nude’. Poi c’è la sanità e tutto il resto.
Se poi prendiamo in esame gli ultimi dati ufficiali:
Lo dice anche l’Onu: in Italia sbarcano solo clandestini, appena 2,7% è profugo
Significa che ospitiamo circa 200 mila clandestini in hotel. E li manteniamo. Mentre i nostri poveri vivono per strada. Muoiono per strada. E il Vaticano ci guadagna.