Lo dice anche l’Onu: in Italia sbarcano solo clandestini, appena 2,7% è profugo

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Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per gli Rifugiati (Unhcr), che è quindi oltre ogni sospetto di ‘razzismo’, nel corso del 2016 sono stati 181.436 i clandestini scaricati in Italia. Un numero record che, tra l’altro, non include tutti quelli che sono riusciti ad entrare di nascosto. Altri 100 mila sono sbarcati fino ad ora nel 2017.

Ma la vera notizia, di cui abbiamo già parlato, ma che è bene ripetere, è un’altra: solo 4.940 sono stati riconosciuti come rifugiati e hanno ricevuto asilo in Italia. Si tratta del 2,7% del totale. Ergo: il 97,3% di chi sbarca non è un profugo.

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Un terzo, consapevole di non essere profugo (57.954) non ha mai neanche chiesto asilo: sono semplicemente scomparsi. Arruolati dalla malavita. Comunque clandestini.

Gli altri 123.842 hanno fatto domanda di asilo ma nel 61% dei casi (55.425) la richiesta è stata respinta. Ad un altro 21% (18.801) è stata data protezione umanitaria e il permesso di soggiorno da rinnovare però ogni anno. Al 12% degli sbarcati (11.200) è stata data solo protezione sussidiaria. Sono due figure giuridiche che esistono solo in Italia: quando uno non è profugo, ma non si sa come rimandarlo a casa.

Pertanto i 4.940 immigrati che hanno ricevuto asilo e status di rifugiato rappresentano il 5% di quelli che ne hanno fatto domanda e solo il 2,7 per cento del numero totale di immigrati che sono arrivati in Italia durante l’anno scorso.

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Ma solo 5 mila sono stati rimandati a casa, il che significa che più di 175mila sono rimasti nei centri di accoglienza in Italia, perché magari hanno fatto ricorso a spese nostre, arricchendo gli avvocati delle coop. Si tratta perlopiù di immigrati che provengono da Nigeria, Pakistan, Gambia, Costa d’Avorio, Senegal, Eritrea, Mali e Bangladesh.