BRUGNERA – Nigerino 48enne in Italia da oltre vent’anni diventa cittadino italiano, ma non conosce la lingua e non ha un lavoro per mantenere se e la propria famiglia. A gennaio il sindaco Ivo Moras gli aveva negato la cittadinanza in quanto l’uomo non era stato neppure in grado di leggere il semplice testo del giuramento rinviando il caso alla prefettura di Pordenone.
«Avevo chiesto al prefetto se per divenire cittadino italiano fosse necessario conoscere la lingua italiana e disporre di mezzi per mantenere se e la propria famiglia», spiega il sindaco Ivo Moras. «La risposta della prefettura mi è giunta il 23 febbraio. Ho dovuto quindi ieri mattina procedere all’accoglimento del giuramento del cittadino di origine nigerina». Ecco il post su Facebook del sindaco Moras.
La risposta del prefetto agli interrogativi posti dal sindaco ricalca infatti quella data dal ministro dell’Interno Angelino Alfano all’interrogazione sul tema proposta dall’onorevole Massimiliano Fedriga, segretario regionale della Lega.
«Nessuno può verificare la conoscenza della lingua». Il sindaco aveva negato lo status a un nigeriano «che non capiva»
«L’unico requisito chiesto per la presentazione della richiesta di cittadinanza e l’ammissibilità dell’istanza di naturalizzazione è la permanenza legale ultradecennale nel territorio nazionale», scrive il prefetto di Pordenone Maria Rosaria Laganà al sindaco Moras. «L’ufficiale di stato civile può avvalersi dell’ausilio di un interprete, non è richiesto che il richiedente cittadinanza sappia la lingua. Il reddito non è previsto dall’attuale normativa come requisito di ammissibilità della richiesta di concessione della cittadinanza».
Ieri mattina in municipio si è tenuto perciò il giuramento del nigerino che non sa nemmeno l’italiano: «Ho dovuto rispettare questa “legge” italiana da uomo eletto nello Stato italiano – commenta Ivo Moras –. Ritengo, senza nessun vincolo di appartenenza politica, che i cittadini italiani non si sentano tutelati da queste norme per la concessione della cittadinanza. Io e la Lega Nord lotteremo a qualsiasi livello affinché chi diventa italiano abbia quelle caratteristiche richieste da qualsiasi Paese democratico in Europa, cercando di far modificare questa legge palesemente irrispettosa del significato dell’essere cittadino italiano».
Il sindaco di Brugnera ha raccolto in queste ore attestati di stima e di incoraggiamento da tanti concittadini. D’accordo con Ivo Moras anche il capogruppo di Centro Destra Brugnera Edis Pivetta che ha commentato: «Anch’io sono un uomo eletto secondo la legge italiana e la rispetto. Ciò non significa però sempre condividerla. In questo caso è tutto palesemente distorto. L’impegno è lavorare per migliorare queste distorsioni del comune buon senso».
Al di là del fatto che la lingua dovrebbe essere, anche con la legge attuale, una condizione minima, sapere che un africano (ma anche un cinese o un eschimese) possa divenire ‘italiano’ de jure è cosa che fa accapponare la pelle. E’ tutto nell’alveo del tentativo di negare l’oggettività dell’essere: che allora può essere a suo piacimento italiano ma anche nigeriano, uomo ma anche donna. Puntano al caos, perché il caos genera sudditi.