Australia: medico rifiuta aborto selettivo, indagato rischia la sospensione

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Melbourne GP Dr Mark HobartPeccato che sia femmina, si potrebbe dire. Era sana, ma appena hanno saputo il sesso della nascitura, i genitori hanno deciso di abortirla alla 19a settimana. Volevano un maschietto e non potevano tollerare di crescere una bambina.
Si sono così rivolti ad un medico per accedere al sacrosanto diritto all’aborto. Hanno però trovato Mark Hobart, medico di Melbourne con 27 anni di carriera. Hobart si è rifiutato e, a fronte di una richiesta esplicitamente selettiva ed eugenetica, ha anche ammesso di non conoscere “
nessun collega che farebbe abortire qualcuno solo per una questione di genere”.
Tanto è bastato per far partire un’indagine nei suoi confronti. La legge australiana sull’aborto, infatti, “
non consente alle infermiere di rifiutare l’assistenza a chi sceglie l’interruzione di gravidanza e obbliga i medici obiettori a indicare alle coppie interessate all’aborto i colleghi non obiettori”.
Morale della favola: i due genitori hanno già comunque ottenuto di abortire la bambina e il medico che ha difeso quella vita rischia invece di essere sospeso e di perdere il lavoro.

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13 ottobre 2013
Australia, un medico cattolico si oppone a un aborto selettivo: indagato
Una coppia indiana voleva abortire a 19 settimane perché sarebbe nata una bambina. Il medico si è rifiutato di indicare loro un collega non obiettore violando così la legge

Una gravidanza regolare, giunta alla 19esima settimana, con un solo “difetto”: quella che sarebbe venuta alla luce sarebbe stata una bambina. Intollerabile per una coppia indiana che vive a Malbourne e che invece voleva a tutti i costi un maschietto. A tutti i costi, appunto. Aborto selettivo compreso. Ma Mark Hobart, il medico al quale i due si rivolgono, dice di no. E si rifiuta anche di indirizzare la coppia ad un non dottore non obiettore, come prevede la legge australiana. «Non ne conosco – ha detto ai due – non conosco nessun collega che farebbe abortire qualcuno solo per una questione di genere. Non è giusto». Affermazioni che non sono piaciute all’ordine dei Medici australiani e all’Australian Health Practtioner Regulation Agency che hanno aperto un’indagine nei suoi confronti. Hobart, 55enne con una carriera di 27 anni alle spalle, adesso rischia di essere sospeso e di perdere il lavoro.

La legge sull’aborto australiana, riformata nel 2008, non consente alle infermiere di rifiutare l’assistenza a chi sceglie l’interruzione di gravidanza e obbliga i medici obiettori a indicare alle coppie interessate all’aborto i colleghi non obiettori. La medesima legge permette le interruzioni di gravidanza fino alla 24esima settimana e, formalmente, non vieta neppure l’aborto selettivo.

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Quando Hobart ha saputo che la coppia indiana era riuscita lo stesso a portare a termine l’aborto selettivo ha denunciato il fatto al Medical Board e ha rilasciato un’intervista. «Non c’era nessuna ragione medica – ha dichiarato Hobart ai media australiani – per eseguire quell’aborto. A volte mi chiedo se sto facendo la cosa giusta – ha proseguito– ma poi mi rispondo che è semplicemente ingiusto obbedire a questa legge. Sono cattolico, ma anche la ragione e la logica mi conducono a questa conclusione».

Mauro Pianta

Fonte: Vatican Insider

In collaborazione con: nocristianofobia.org