Le farneticazioni di Boldrini: “E’ italiano chi nasce in Italia”

Vox
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Proseguendo nel suo delirio onanistico sullo Ius Soli, argomento che interessa solo lei e la congolese, per ovvi motivi di interesse finanziario e politico, anche oggi miss 2% ci ha deliziati con una sua dichiarazione.

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Secondo Boldrini è italiano ‘chi nasce in Italia’. Se ne deduce che Garibaldi, nato a Nizza – de jure francese – non era italiano. E’ tutta qui la demenzialità concettuale dello Ius Soli: basare l’identità di qualcuno non, rispetto alla sua identità biologica, ma dal mero e casuale luogo dove è stato partorito.

E attenzione, non è una questione di ‘tempo’. Pensare di trasformare un cinese in tedesco o un italiano in congolese solo perché risiede in un paese da un certo numero di anni, è da deficienti in logica. La cultura si può anche assorbire – fino ad un certo punto – l’identità naturale no. Altrimenti il cinese diverrebbe biondo e l’italiano nero dopo un certo periodo di residenza: ciò non accade.




2 pensieri su “Le farneticazioni di Boldrini: “E’ italiano chi nasce in Italia””

  1. Sono d’accordissimo con quanto avete scritto. Lo sono sempre peraltro, ma l’esempio è fuorviante perché quando Garibaldi nacque (1807), Nizza era italiana (piemontese a dire il vero) e difatti lui si incazzò tantissimo quando Cavour stipulò l’accordo con Napoleone III di cedergli la Savoia e Nizza in cambio del suo aiuto nella 2° guerra d’indipendenza, alla fine della quale Napoleone III girò poi la Lombardia ceduta dagli Austriaci a Regno di Sardegna. Lo accusò difatti di averlo reso “straniero in patria” e si rifiutò sempre di stringergli la mano. In ogni caso, essendo Nizza parte del Regno sabaudo quando lui vi nacque, era considerato cittadino sabaudo (“italiano” per estensione anche se l’Italia politica non esisteva ancora).

    1. Ne siamo consapevoli, ma il parallelo era troppo invitante, seppur imperfetto, perché un Garibaldi nato a Nizza qualche secondo dopo la svendita, sarebbe risultato ‘francese’. Dimostrazione di come i nostri lettori siano persone colte.

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